I dati numerici fondamentali
del Progetto Campus
Per cominciare è opportuno
dare un'idea dei valori numerici fondamentali del Progetto Campus
`96. Abbiamo predisposto una tabella in cui sono contenuti questi
valori, messi a confronto con quelli analoghi di Campus `95.
TABELLA 1
I numeri fondamentali del
Progetto Campus
|
CAMPUS `95
|
CAMPUS `96
|
Diplomi Italia
|
N. UNIVERSITÀ
|
24
|
28>
|
65
|
N. SEDI
|
54
|
71
|
|
N. DIPLOMI
|
52
|
68
|
574
|
MODULI
|
785
|
1055
|
|
N. ORE TOTALI
|
72.474
|
94.749
|
|
N. ORE DOCENZA INT.
|
51.515
|
62.433
|
|
N. ORE DOCENZA EST.
|
20.959
|
32.316
|
|
N. STUDENTI
|
3.862
|
5.122
|
30.000
|
Le università coinvolte
sono passate da 24 a 28, sulle 65 esistenti in Italia; poiché
Campus riguarda solo le regioni dell'Obiettivo 3, cioè
il Centro-Nord, 28 corrisponde alla quasi totalità
degli atenei di quest'area. Le sedi dei diplomi sono passate
da 54 a 71, evidenziando il ruolo delle sedi decentrate nello
sviluppo dei diplomi universitari italiani. I diplomi sono
passati da 52 a 68 (vedi tabella 3), su un totale di 574 in
Italia: quindi Campus copre ormai più del 10% dei diplomi
attivati ma occorre tener presente che una parte notevole
dei diplomi esistenti afferisce all'area sanitaria, non compresa
negli obiettivi di Campus perché relativa ad ambiti
di responsabilità regionale non finanziabili dalla
quota multiregionale del Fondo Sociale Europeo. Gli altri
numeri si commentano da soli; vale la pena rilevare in particolare
il netto aumento della docenza esterna.
Per quanto riguarda la valutazione,
a questi numeri occorre aggiungere 8 diplomi di 5 atenei del
Mezzogiorno. Pur rientrando in un altro progetto di sostegno
comunitario dei diplomi universitari, riservato alle regioni
dell'Obiettivo 1 e un po' diverso da Campus, questi atenei
hanno chiesto di condividere con Campus l'attività
di valutazione. Scelta importante e significativa, che ci
ha fatto molto piacere e che ha dato ottimi risultati, permettendoci
di estendere l'esperimento anche a situazioni organizzative
e ad ambiti disciplinari diversi da quelli di Campus.
Nella seconda tabella che abbiamo
predisposto sono contenuti i principali valori numerici dell'attività
di valutazione di Campus `96 rispetto a quelli di Campus `95.
TABELLA 2
I valori numerici fondamentali
della valutazione Campus
|
|
|
GRUPPI DI AUTOVALUTAZIONE
|
52
|
65
|
AUTOVALUTATORI
|
228
|
278
|
GRUPPI DI VALUTAZIONE
|
11
|
14
|
VALUTATORI
|
54
|
68
|
COSTO VALUTAZIONE
|
352
|
455
|
TABELLA 3
Elenco diplomi
|
SEDE
|
AREA
|
GRUPPO VALUTATORI ESTERNI
|
Ing. meccanica
|
Milano Politecnico (Lecco)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 1
|
Ing. meccanica
|
Padova (Vicenza)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 1
|
Ing. delle infrastrutture
|
Pavia
|
Settore ingegneristico
|
N°. 1
|
Ing. energetica
|
Torino Politec. (Vercelli)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 1
|
Ing. meccanica
|
Torino Politecnico
|
Settore ingegneristico
|
N°. 1
|
Ing. meccanica
|
Torino Politec. (Mondovì)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 1
|
Ing. meccanica
|
Udine (Pordenone)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 1
|
Ing. meccanica
|
Bologna (Forlì)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 2
|
Ing. meccanica
|
Cassino
|
Settore ingegneristico
|
N°. 2
|
Ing. meccanica
|
Firenze (Prato)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 2
|
Ing. meccanica
|
Parma
|
Settore ingegneristico
|
N°. 2
|
Ing. meccanica
|
Pisa
|
Settore ingegneristico
|
N°. 2
|
Ing. chimica
|
Roma La Sapienza
|
Settore ingegneristico
|
N°. 2
|
Ing. meccanica
|
RM Tor Vergata (Colleferro)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 2
|
Ing. elettrica
|
Cassino
|
Settore ingegneristico
|
N.° 3
|
Ing. biomedica
|
Milano Politecnico(Segrate)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 3
|
Ing. biomedica
|
Pavia
|
Settore ingegneristico
|
N°. 3
|
Ing. elettrica
|
Torino Politec. (Alessandria)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 3
|
Ing. logistica e produzione
|
Castellanza LIUC (Varese)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 4
|
Ing. logistica e produzione
|
Pisa
|
Settore ingegneristico
|
N°. 4
|
Ing. logistica e produzione
|
Trieste (Pordenone)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 4
|
Informatica
|
Camerino
|
Scienze tecnologiche
|
N°. 5
|
Informatica
|
Milano
|
Scienze tecnologiche
|
N.° 5
|
Informatica
|
Roma La Sapienza
|
Scienze tecnologiche
|
N°. 5
|
Sistemi informat. territoriali
|
Venezia IUAV
|
Scienze tecnologiche
|
N°. 5
|
Tecnica pubblicitaria
|
Perugia Stranieri
|
Scienze tecnologiche
|
N°. 6
|
Marketing e comunicazione d’azienda
|
Urbino
|
Scienze tecnologiche
|
N°. 6
|
Disegno industriale
|
Venezia IUAV (Treviso)
|
Scienze tecnologiche
|
N°. 6
|
Ing. informatica
|
Napoli
|
Settore ingegneristico
|
N°. 7
|
Ing. elettronica
|
Padova (Vicenza)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 7
|
Ing. informatica automatica
|
Padova (Rovigo-Feltre-Treviso)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 7
|
Ing. informatica automatica
|
Trento (Rovereto)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 7
|
Ing. informatica automatica
|
Trieste
|
Settore ingegneristico
|
N°. 7
|
Ing. elettronica
|
Udine
|
Settore ingegneristico
|
N°. 7
|
Ing. elettronica
|
Firenze (Prato)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 8
|
Ing. elettronica
|
Pisa
|
Settore ingegneristico
|
N°. 8
|
Ing. delle telecomunicazioni
|
Siena
|
Settore ingegneristico
|
N°. 8
|
Ing. informatica automatica
|
Roma La Sapienza
|
Settore ingegneristico
|
N°. 8
|
Ing. informatica automatica
|
Bologna (Cesena)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 9
|
Ing. elettronica
|
Bologna (Cesena)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 9
|
Ing. delle telecomunicazioni
|
Bologna (Cesena)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 9
|
Ing. informatica automatica
|
Modena
|
Settore ingegneristico
|
N°. 9
|
Ing. informatica automatica
|
Parma
|
Settore ingegneristico
|
N°. 9
|
Ing. informatica automatica
|
Milano Politecnico (Como)
|
Settore ingegneristico
|
N°. 10
|
Ing. informatica automatica
|
Milano Politecnico
|
Settore ingegneristico
|
N°. 10
|
Ing. elettronica
|
Pavia
|
Settore ingegneristico
|
N°. 10
|
Ing. informatica automatica
|
Pavia
|
Settore ingegneristico
|
N°. 10
|
Ing. elettronica
|
Torino Politecnico
|
Settore ingegneristico
|
N°. 10
|
Economia e amm.ne imprese
|
Ancona
|
Terziario avanzato
|
N°. 11
|
Econ. gestione servizi turistici
|
Firenze
|
Terziario avanzato
|
N°. 11
|
Statistica e informatica per gest. imprese
|
Napoli
|
Terziario avanzato
|
N°. 11
|
Statistica e informatica per gest. imprese
|
Perugia
|
Terziario avanzato
|
N°. 11
|
Statistica informatica gestione imprese
|
Padova
|
Terziario avanzato
|
N°. 12
|
Economia e amm.ne imprese
|
Udine (Pordenone)
|
Terziario avanzato
|
N°. 12
|
Statistica informatica gestione imprese
|
Venezia Ca' Foscari (Treviso)
|
Terziario avanzato
|
N°. 12
|
Commercio estero
|
Venezia Ca' Foscari (Treviso)
|
Terziario avanzato
|
N°. 12
|
Economia e gestione servizi turistici
|
Venezia Ca' Foscari (Oriago)
|
Terziario avanzato
|
N°. 12
|
Metodologie fisiche
|
Ferrara
|
Scienze tecnologiche
|
N°. 13
|
Metodologie fisiche
|
Trento
|
Scienze tecnologiche
|
N°. 13
|
Scienza dei materiali
|
Torino
|
Scienze tecnologiche
|
N°. 13
|
Scienze e tecniche cartarie
|
Camerino (Fabriano)
|
Scienze tecnologiche
|
N°. 13
|
Economia e amm.ne imprese
|
Modena
|
Terziario avanzato
|
Gruppo Economia
|
Economia e amm.ne imprese
|
Siena (Arezzo)
|
Terziario avanzato
|
Gruppo Economia
|
Economia e amm.ne imprese
|
Trieste (Gorizia)
|
Terziario avanzato
|
Gruppo Economia
|
Lo sforzo organizzativo (e finanziario)
appare molto evidente, senza bisogno di ulteriori commenti,
ivi compresi i timori sul costo organizzativo e finanziario
di un'attività generalizzata di valutazione. Anche
se un'analisi approfondita delle possibili economie di scala
non è stata ancora tentata, certamente occorre mettere
in conto che la valutazione ha un costo molto alto e deve
essere accuratamente progettata per massimizzare i benefici
che se ne vogliono ottenere. Anche in questa direzione Campus
offre argomenti di riflessione e di dibattito all'intero sistema
universitario per le scelte normative che presto dovranno
essere prese sull'argomento della valutazione delle attività
universitarie.
La procedura di valutazione Campus e le sue innovazioni
La procedura di valutazione Campus
(mutuata sostanzialmente, come è noto, dall'esperienza
del progetto pilota europeo svoltosi nel 1995) prevede - come
indicato nella tabella 4 - un'autovalutazione, un rapporto di
autovalutazione elaborato sulla base di liste di controllo,
una valutazione esterna che si articola in visite in loco cui
segue un rapporto di valutazione, anch'esso guidato dalla lista
di controllo, un rapporto finale, un parere - novità
di quest'anno - espresso dai valutati sulla metodologia di valutazione,
il che consente di avere un'informazione doppia sulla metodologia,
sia dai valutati che dai valutatori.
TABELLA 4
Procedura dell'attività
di valutazione
- Autovalutazione
- Relazione di autovalutazione
su lista di controllo
- Valutazione esterna (Peer
Review, visita in loco)
- Rapporto di valutazione su
lista di controllo
- Rapporto finale
- Parere sulla metodologia
da parte dei valutati
Questo modello è ormai largamente condiviso
e peraltro corrisponde anche a scelte di carattere europeo
su un possibile modello stabile di valutazione universitaria
da diffondere in Europa, scelte confermate molto di recente
da organismi della Commissione Europea e dalla Confederazione
delle Conferenze dei Rettori Europee.
Campus `96 ha parzialmente innovato
la metodologia di valutazione di Campus `95 come indica la
quinta tabella.
TABELLA 5
Elementi innovativi metodologia
Campus `96
- liste di controllo eguali
e con tipologia ISO 9000
- analisi qualitative e quantitative
accoppiate
- indicatori statistici predeterminati
- esperti stranieri
- formazione degli autovalutatori
e dei valutatori
Innanzitutto le liste di controllo
dell'autovalutazione e della valutazione esterna sono state
unificate: la valutazione esterna è condotta su una
lista identica a quella utilizzata dagli autovalutatori. La
lista per gli autovalutatori consiste di domande con risposte
SI/NO; i valutatori esterni sono chiamati a valutare, con
un valore numerico intero tra 1 e 4, la situazione relativa
ad ogni domanda e alla risposta fornita dagli autovalutatori.
Ciò ha permesso anche l'avvio di un procedimento di
quantificazione della valutazione qualitativa, che l'anno
scorso non era possibile per la diversa tipologia delle liste
di controllo. Comunque la vera novità di quest'anno
risiede proprio nell'omogeneità delle due valutazioni,
che ha molto migliorato la percezione globale della valutazione,
sia da parte dei valutati sia da parte di chi è stato
chiamato ad esaminare l'intera attività (Campus Board),
e la qualità stessa dei rapporti.
Questa innovazione proviene
- come specificheremo meglio più avanti - direttamente
dalle esperienze del mondo delle imprese per l'applicazione
delle normative di tipo ISO 9000, il che ha costituito in
qualche situazione - ma non in tutte - motivo di "scandalo"
e di forti critiche. Certamente la trasposizione non è
facile e ha causato veri e propri inconvenienti (a prescindere
da alcuni reali errori di programmazione delle tabelle automatizzate
di cui lo staff della valutazione Campus si scusa),
ai quali cercheremo di rimediare l'anno prossimo. Ma, d'altra
parte, il confronto con metodologie di altri ambiti è
stato estremamente fruttuoso e come tale percepito dalla maggior
parte dei valutatori; un approccio diretto (e forse azzardato)
invece che mediato ha permesso di abbreviare i tempi e di
rendere più evidenti pregi e difetti; non va infine
dimenticato che tutto il Progetto Campus, di cui sono contitolari
- non lo si dimentichi - anche Confindustria, Unioncamere
ed ENEA, si muove nella direzione di una maggiore integrazione
del mondo della formazione universitaria con quello delle
imprese e questa integrazione, se non vuole essere solo un'etichetta,
deve estendersi anche alle metodologie di valutazione.
Un'altra innovazione, forse
un po' sottovalutata, è rappresentata dall'aver suggerito
agli autovalutatori ed ai valutatori il calcolo e l'analisi
di indicatori statistici predeterminati. Il Manuale conteneva
quattro insiemi di indicatori, utilizzabili per valutare altrettanti
momenti del processo formativo. Si sperava di ottenere, e
in qualche modo così è stato, una descrizione
dell'attività di un diploma comparabile con quella
degli altri diplomi, il che è impossibile nel caso
che le varie sedi scelgano diverse tipologie di indicatori,
anche se con criteri pienamente legittimi. Ancora una volta,
peraltro, si è evidenziata la carenza della strumentazione
informativa presente presso gli atenei, il che ha impedito
in molti casi un uso valutativo effettivo ed efficace degli
indicatori suggeriti.
Di grande interesse la partecipazione
ad ogni gruppo di valutazione di un esperto straniero. Come
già era accaduto per il progetto pilota, questa presenza
ha aumentato il livello di partecipazione, si direbbe quasi
di professionalità, di ogni gruppo, ha favorito la
fertilizzazione incrociata di esperienze tra i valutatori,
gli autovalutatori e gli stessi esperti stranieri, ha generato
- e ne ringraziamo sentitamente gli autori - dei veri e propri
documenti di commento sui pregi e sui limiti del nostro esperimento
nel confronto con le esperienze più mature dei paesi
di provenienza.
La metodologia prevedeva infine
per la prima volta - ed è un punto molto importante
- momenti di formazione degli autovalutatori e dei valutatori,
con la finalità di rendere esplicita e condivisa la
filosofia sottostante la metodologia di valutazione Campus,
di indicare le modalità d'uso e la finalità
degli strumenti proposti, in modo che i rapporti ottenuti
fossero il più omogenei possibile, quanto a impostazione
e struttura.
L'introduzione di tutte queste
innovazioni ha modificato profondamente l'effetto della valutazione
ed ha aperto un dibattito approfondito, molto accalorato e
ricco di spunti critici, il che è addirittura, secondo
noi, uno dei vantaggi riscontrati quest'anno. Non si può
però tacere che, accanto alle critiche, non sono mancati
decisi consensi alle scelte progettuali proposte.