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Seminari sulla Riforma Universitaria ai sensi del DM 270/04 Normativa nazionale. Normativa locale |
FAQ - Frequently Asked Questions |
Le richieste di trasformazione dei Corsi di Laurea e Corsi di Laurea Magistrale potranno essere inoltrate sino al 31/01/2010?
Sì. E’ possibile inserire tra i SSD “tabellari” previsti dai DDMM delle classi tra le attività di base e caratterizzanti ulteriori SSD scelti liberamente dalle sedi? No, non possono essere inseriti ulteriori SSD oltre a quelli presenti in tabella. Eventuali altri SSD, liberamente scelti dalle sedi, devono essere inseriti tra le attività formative in uno o più ambiti disciplinari affini o integrativi (DM 270/04, art. 10, comma 5, lett. b). Resta soltanto la possibilità, ai fini del calcolo della copertura dei SSD (copertura di almeno il 50% dei SSD di base e caratterizzanti), di considerare qualche SSD “affine o integrativo” tra le attività di base e caratterizzanti. Si tratta, cioè, di un "salvataggio" per raggiungere la copertura del 50%. La nota MUR n. 25 del 23-01-08, pag. 5, infatti recita: “…. Ai soli fini della verifica del grado di copertura e della successiva definizione della Off.F., l’Università potrà pertanto indicare tra i settori di base e caratterizzanti, previsti per il raggiungimento degli obiettivi formativi specifici del proprio corso di studio, anche ulteriori settori rispetto a quelli “obbligatori” previsti dai decreti sulle classi dei corsi di laurea e di laurea magistrale (DDMM 16 marzo 2007), prendendo pertanto in considerazione anche parte dei settori “affini e integrativi”. Quale numerosità massima per il calcolo dei requisiti necessari si deve prendere in considerazione nel caso dei corsi di studio interclasse? (ovviamente nel caso in cui le numerosità di riferimento delle due classi siano diverse) Nel caso dei corsi di studio interclasse il numero dei docenti necessari è calcolato facendo riferimento alla classe in cui lo stesso è più elevato. Ciò significa che "guida" la classe con la numerosità (di riferimento e massima) più bassa (DM 544/07, all. B, punto 1.2). Nel calcolo della copertura dei SSD delle attività formative di base e caratterizzanti vengono considerati anche i corsi a scelta e i corsi per crediti a scelta? Nel calcolo vengono considerati soltanto i SSD delle attività formative di base e caratterizzanti presenti nell'ordinamento. Nell'ordinamento, infatti, non figurano gli insegnamenti nè sono presenti, eventualmente, insegnamenti opzionali tra le attività di base e caratterizzanti. Inoltre, alle attività effettivamente a completa libera scelta dello studente (DM 270/04, art. 10, comma 5, lett. a) non sono associati SSD nell'ordinamento e tali attività non rientrano nel calcolo E’ certo che si debba garantire una certa copertura degli insegnamenti per ogni corso di studio visto che non se ne parla esplicitamente né nel DM 544/07, né nel suo Allegato B (e neanche nella Nota MUR n. 25 del 23 gennaio 2008)? La copertura degli insegnamenti deve essere necessariamente prevista perché è presente nell'art. 4 del DM 544/07 oltre che nei decreti delle classi del 16 marzo 2007 (art. 1, comma 9). I Nuclei di valutazione devono vigilare sul rispetto di questo requisito perché la procedura informatica della banca dati non è ancora predisposta allo scopo Ai fini del calcolo della copertura degli insegnamenti (art. 1, comma 9, dei DDMM delle classi di laurea) si fa riferimento a "tutti" i docenti della Facoltà, conteggiati però non più di due volte, oppure ai soli docenti afferenti al CdS interessato (cioè i 12 per le triennali, gli 8 per le magistrali)? Si fa riferimento anzitutto ai docenti afferenti al CdS perché tali docenti devono effettivamente svolgere attività didattica nei corsi di cui sono i “garanti”. Eventualmente si può anche fare riferimento ai docenti della Facoltà, ma ogni docente può essere “speso” ai fini del calcolo della copertura degli insegnamenti, al massimo, due volte Come si “costruiscono” gli ordinamenti dei corsi di studio interclasse? Gli ordinamenti didattici dei corsi di studio interclasse devono soddisfare i requisiti di entrambe le classi (art. 1, comma 3, dei DDMM delle classi di laurea). Ciò significa che nella predisposizione dell’ordinamento bisogna rispettare i minimi delle attività di base e caratterizzanti di entrambe le classi “triennali” e i minimi delle attività caratterizzanti di entrambe le classi “magistrali”. Però quanto più sono distanti le due classi (nel senso che quanti meno SSD condividono tra le attività formative di base e caratterizzanti) tanto più difficile risulta la costruzione dell’ordinamento del corso di studio interclasse Corsi interclasse: quali criteri vanno seguiti nella compilazione del RAD? bisogna indicare i due percorsi separatamente nello stesso RAD, distinguendo obiettivi, mezzi ecc. per ciascuno dei due percorsi? L'iscrizione ai corsi di laurea magistrale può avvenire, ai sensi dell'art. 6, comma 2, del DM 270/04, anche ad anno accademico iniziato, purché in tempo utile per la partecipazione ai corsi. Il corso di studio interclasse viene costruito nella sezione RAD sotto forma di corso "unico", ossia indicando una sola volta gli obiettivi formativi specifici (indicando che esso si pone in posizione bilanciata tra le due classi), una sola volta i risultati di apprendimento attesi e una sola volta le attività formative previste (che faranno sì riferimento a due quadri distinti relativi alle due classi ma dovranno in ogni caso "chiudere" a 180 CFU). Come si è detto, le attività formative previste dovranno rispettare i minimi delle attività di base e caratterizzanti di ciascuna classe e chiudere, includendo le attività a scelta, le attività affini e integrative e quelle definite come "altre", a 180 CFU. Nel piano di studio di uno studente di un corso interclasse è necessario rispettare i minimi delle attività formative di base e caratterizzanti di entrambe le classi? Certo, se così non fosse si creerebbe una discrasia tra l'ordinamento degli studi e il piano di studio che rispetterebbe solo i requisiti di una classe. Ci sono dei limiti nell’utilizzazione di docenza a contratto per la copertura di insegnamenti nei corsi di studio? In realtà no, ma bisogna prestare attenzione al concetto che i contratti non dovrebbero essere riservati a coprire vuoti di organico. I contratti, piuttosto, dovrebbero permettere a delle professionalità esterne, ben definite e coerenti con gli obiettivi formativi specifici del corso di studio, di portare la loro esperienza extrauniversitaria nei vari percorsi formativi. In ogni caso, in ogni corso di studio devono essere assicurate la copertura quantitativa (almeno 4 docenti di ruolo/anno di corso; tali docenti "devono" insegnare nel corso di studio di cui sono “garanti”), la copertura qualitativa dei SSD di base e caratterizzanti (almeno il 50%) e quella qualitativa “avanzata” (copertura di insegnamenti corrispondenti ad almeno 90 CFU (o 60 CFU nei corsi di laurea magistrale) con docenti di ruolo inquadrati nei relativi SSD). Una riflessione a parte merita quanto previsto dalla legge 230/05 circa i contratti, anche se l’applicazione di questa nuova normativa è agli inizi e non si può ancora prevedere con quali sviluppi. Come viene effettuato il calcolo della copertura dei SSD (analisi qualitativa)? La modalità di calcolo della copertura dei SSD (che deve essere almeno pari al 50% dei SSD previsti per le attività di base e caratterizzanti) non è cambiata per i corsi di studio attivati ai sensi del DM 270/04 rispetto a quanto previsto per i corsi di studio attivati ai sensi del DM 509/99. Tale modalità è riportata in dettaglio nel DOC3/04 del CNVSU, come specificato nel DM 544/07. Inoltre, la nota MUR n. 25 del 23-01-08, pag. 5, aggiunge la seguente novità: “…. Ai soli fini della verifica del grado di copertura e della successiva definizione della Off.F., l’Università potrà pertanto indicare tra i settori di base e caratterizzanti, previsti per il raggiungimento degli obiettivi formativi specifici del proprio corso di studio, anche ulteriori settori rispetto a quelli “obbligatori” previsti dai decreti sulle classi dei corsi di laurea e di laurea magistrale (DDMM 16 marzo 2007), prendendo pertanto in considerazione anche parte dei settori “affini e integrativi”. Nel calcolo dei requisiti minimi si considerano tutti i settori scientifico disciplinari inseriti nell'ordinamento, oppure si considerano soltanto quelli che vengono attivati e inseriti in Offerta Formativa? Nel calcolo dei requisiti necessari si tiene conto soltanto dei SSD attivati ed inseriti in Offerta Formativa e non di tutti quelli previsti dall'Ordinamento. Naturalmente, tali SSD possono essere cambiati ogni anno, se necessario, in occasione della nuova fase Off.F. E' necessario che il regolamento didattico di ateneo passi dal ministero prima di essere emanato con decreto dal rettore? Ogni modifica del RAD (sia nella parte generale, sia nella parte speciale riguardante gli ordinamenti) deve passare al vaglio del MUR/ CUN prima che il Rettore lo emani con proprio decreto Ci si può iscrivere ad un corso di laurea magistrale con riserva entro il 31 marzo dell'anno accademico in corso? L'iscrizione ai corsi di laurea magistrale può avvenire, ai sensi dell'art. 6, comma 2, del DM 270/04, anche ad anno accademico iniziato, purché in tempo utile per la partecipazione ai corsi. Spesso accade che l'iscrizione venga consentita anche a marzo, o addirittura aprile, dell'anno accademico in corso (in concomitanza con le sessioni straordinarie di laurea), ma non si capisce che senso abbia tutto ciò in considerazione del fatto che le attività formative del primo anno del corso di laurea magistrale in quel periodo sono quasi terminate. Il tutto avrebbe più senso nel caso in cui sia stata prevista una "sovrapposizione didattica" tra le ultime attività formative del corso di laurea e le prime attività formative del corso di laurea magistrale |