La Conferenza dei Rettori, presa visione della proposta ministeriale sul
fondo di finanziamento ordinario e sulla quota di riequilibrio per il
2002 (nota ministeriale n. 224 del 19 febbraio 2002), formula al Ministro
il seguente parere.
Fondo di finanziamento ordinario - Aspetti generali
Le risorse
Il fondo di finanziamento ordinario delle università statali (FFO)
per il 2002 è pari a 6.196 milioni di euro, cioè 11.997
miliardi di lire. La CRUI esprime innanzitutto forte preoccupazione
per il fatto che il FFO del 2002 è superiore di soli 64 miliardi
di lire a quello del 2001.
L'esiguo aumento non permette di mantenere nel 2002 importanti interventi
degli anni precedenti, primi fra tutti il finanziamento speciale alle
università delle regioni economicamente disagiate e gli incentivi
premiali di risultati di qualità nella didattica e nella ricerca.
Il sostegno all'insostituibile e importante contributo dato dalle università
statali alla crescita culturale, economica e sociale dei territori svantaggiati
rappresenta per la CRUI un obiettivo politico primario per il quale si
auspica che il Ministro reperisca adeguati finanziamenti.
Non risulta peraltro nemmeno coperto l'aumento dei costi fissi
delle università dovuti agli incrementi di legge degli stipendi
del personale docente e all'applicazione del contratto nazionale di lavoro
del personale tecnico-amministrativo
Se questo andamento di mancata crescita reale, anzi di diminuzione
reale del FFO dovesse continuare, se gli investimenti pubblici e
privati nella formazione universitaria e nella ricerca dovessero rimanere
tra i più bassi in Europa, risulterà sempre più difficile
per il sistema universitario garantire risposta alla crescente domanda
di formazione dei giovani e delle imprese, nonché sostenere con
la ricerca universitaria lo sviluppo culturale del paese e l'innovazione
e la competitività del sistema produttivo.
La CRUI esprime preoccupazione anche per il fatto che il capitolo
del bilancio statale destinato al finanziamento dei progetti di ricerca
di interesse nazionale risulta decurtato di 1/3 rispetto al 2000.
Una tale decurtazione, se non compensata nel corso del 2002 come è
avvenuto per il 2001, avrebbe conseguenze gravi sul sistema della ricerca
universitaria e lo allontanerebbe dalla possibilità di competere
con il sistema scientifico internazionale.
La CRUI desidera peraltro esprimere viva soddisfazione al Ministro
per l'avvio del recupero dei crediti di competenza degli atenei
per gli incrementi stipendiali pagati al personale docente nel periodo
1994-1999 (150 miliardi di lire per 5 anni stanziati nell'ultima legge
di bilancio dello Stato), nonché per l'aumento del fabbisogno che
permette nel 2002 l'ulteriore recupero di crediti di cassa maturati
dagli atenei.
Si osserva per ultimo che sul FFO gravano anche i contributi del Ministero
ai consorzi interuniversitari (circa 76 miliardi di lire per il 2002).
Pur comprendendo che si tratta di cifre versate sostanzialmente al sistema
universitario per attività di ricerca, sarebbe opportuno provvedere
altrimenti e comunque introdurre competitività nelle regole
e nelle modalità di questi finanziamenti, con idonee forme
di valutazione ex ante ed ex post dei risultati effettivi.
Il riequilibrio del sistema universitario
Per effetto della L. 537/93, poi modificata dalla L. 449/97, il FFO
è ripartito in due quote: una quota base e una quota di riequilibrio.
La quota di riequilibrio è calcolata con una percentuale, che deve
per legge crescere anno dopo anno; nel 2001 tale percentuale è
stata dell'8,5%. La quota base per ogni università è pari
all'assegnazione consolidata dell'anno precedente ridotta della predetta
percentuale, mentre la parte restante (quota di riequilibrio) viene ripartita
tra tutte le università, quindi trasferendo risorse da un ateneo
all'altro, con l'intento di diminuire gli squilibri di finanziamento sulla
base di criteri definiti dal CNVSU. Tali criteri sono:
|
domanda di
formazione, misurata attraverso un indicatore di costo standard per
studenti in corso e per aree disciplinari (pesa per il 70%) |
|
il risultato del processo
di formazione, misurato attraverso l'attività (esami) effettivamente
svolta dagli studenti (pesa per il 30%). |
Il sistema universitario ha accettato da otto anni come una dura necessità
quella di trasferire risorse da un ateneo ad un altro in una situazione
di generale carenza di risorse e con un andamento sostanzialmente costante
del FFO, salvo l'incremento verificatosi solo per un paio di anni.
Va segnalata la particolare significatività della posizione sempre
unanime della CRUI su un tema di per sé difficile come il riequilibrio
finanziario e lo spostamento di risorse, in quanto si tratta di una posizione
cui contribuiscono sia i rettori degli atenei favoriti che i rettori di
quelli sfavoriti dalla ripartizione.
Il riequilibrio ha certamente aiutato
gli atenei sotto-finanziati rispetto a valori standard nazionali,
come ha aiutato la crescita della cultura della valutazione in
ciascun ateneo. Occorre però non dimenticare le gravi difficoltà
che hanno investito gli atenei che hanno ceduto risorse senza peraltro
che questi potessero intervenire, se non marginalmente, né sulle
spese fisse, né sulle risorse esterne e sui contributi degli studenti
soprattutto nei casi di territori con gravi disagi economici.
Non può nemmeno essere nascosto che il riequilibrio ha aperto gravi
tensioni tra le università con l'effetto di mascherare il cronico
e pesante sottofinanziamento del sistema universitario italiano rispetto
a quello di altri Paesi europei.
La CRUI ribadisce la necessità di un programma di valutazione
dei risultati effettivi delle politiche di assegnazione delle risorse.
E' urgente conoscere se l'assegnazione di nuove risorse da un lato e la
decurtazione dall'altro abbiano generato gli effetti sperati di miglioramento
reale della qualità delle attività di alcuni atenei senza
deprimere la qualità di altri.
Per il 2002 la CRUI, anche in continuità con quanto affermato nel
precedente parere, chiede di continuare a perseguire l'obiettivo di contenere
gli scostamenti massimi dal valore standard del modello di ripartizione
entro la percentuale del 5% (o al massimo 7%). Ribadisce altresì:
|
che il dovuto trasferimento
di risorse agli atenei meno favoriti rispetto agli standard nazionali
avvenga attraverso nuove e aggiuntive risorse sul FFO nazionale |
|
che non debbono essere
dimenticati gli interventi di incentivazione della qualità
delle attività di ricerca e didattiche delle università;
|
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che sia assicurato agli
atenei di più recente istituzione il raggiungimento di dimensioni
ottimali; |
|
che non vadano dimenticate
le particolari esigenze presentate dagli atenei presenti in territori
con condizioni economiche disagiate. |
Fondo di finanziamento ordinario - Aspetti tecnici
Le risorse
A fronte di un FFO 2002 pari a 6.196 milioni
di euro, le assegnazioni consolidate delle università per il 2001
sono pari a 6.046 milioni di euro (11.707 miliardi di lire). Rimangono
quindi da ripartire 150 milioni di euro (290 miliardi di lire).
Di questa cifra risultano già impegnati formalmente o comunque
già destinati:
- 55 miliardi di lire per completare la copertura della mobilità
docenti 2001;
- 76 miliardi di lire per i Consorzi universitari;
- 8 miliardi di lire per le Scuole universitarie ad ordinamento speciale;
- 3,5 miliardi di lire per accordi di programma.
per un totale di 142,5 miliardi di lire.
Per la parte rimanente di 76,3 milioni di euro (147,5 miliardi di lire)
il Ministro ha richiesto il parere su questa proposta di ripartizione:
- 48,5 milioni di euro per il riequilibrio e l'accelerazione del riequilibrio;
- 2,5 milioni di euro per la chiamata di idonei;
- 25,3 milioni di euro per arretrati, chiamate di residenti all'estero,
atenei di
recente istituzione, interventi straordinari.
Il riequilibrio e le incentivazioni
La CRUI intende innanzitutto confermare, negli aspetti generali, il
parere sulla ripartizione annuale delle quote di riequilibrio e incentivanti
espresso il 4 aprile 2001. Esprime altresì soddisfazione per vedere
accolte nel 2002 alcune osservazioni e indicazioni allora presentate.
Riguardo all'applicazione della ormai tradizionale formula di riequilibrio,
la CRUI sottolinea, come negli anni passati, che una formula basata su
dati statistici desunti dalla situazione pregressa tende a mantenere
gli squilibri storici del sistema più che a colmarli. Andrebbe
invece individuata una formula basata sui costi reali e su un'analisi
del fabbisogno minimo di docenza che tenga anche conto, per esempio, delle
soglie espresse dall'effetto aula e del fabbisogno minimo di strutture.
La CRUI condivide comunque la posizione del Ministero che la formula
debba essere applicata per il 2002 senza alcuna modifica dei parametri
calcolati su base statistica, per garantire la continuità dei meccanismi
di riequilibrio e per evitare forzature parziali che distorcerebbero l'impianto
di uno studio statistico, che può essere criticabile ma è
sicuramente coerente. La CRUI conviene che i dati da utilizzare siano
quelli dell'a.a. 2000/2001. Raccomanda di verificare con gli Atenei quali
siano i corsi di studio attivati autonomamente. Condivide la quota
di riduzione della quota base proposta dal Ministro.
Condivide che le risorse da trasferire agli Atenei con FFO
assegnato inferiore rispetto al modello siano prelevate dai 48,5 milioni
di euro (risorse aggiuntive rispetto al 2001) e apprezza altresì
la soluzione innovativa che le risorse eccedenti relative agli atenei
con FFO erogato superiore a quello calcolato siano confermate a ciascun
ateneo ma con un vincolo di destinazione.
Tale meccanismo diviene particolarmente opportuno in presenza di un FFO
sostanzialmente non modificato dallo scorso anno e dopo sei anni di applicazione
del riequilibrio "per sottrazione", che hanno inciso sui rigidi
bilanci di numerosi atenei. La destinazione vincolata, pur essendo una
limitazione alla capacità di programmazione autonoma dell'Ateneo,
è compresa in ambiti sufficientemente ampi.
E' favorevole a mantenere anche per il 2002 una fascia di tolleranza
intorno al valore medio derivato dal modello per la quale non sia applicato
il meccanismo riequilibrio. Preferisce, però, che tale fascia sia
contenuta tra il +/- 5 % in considerazione del fatto che quest'anno
la definizione della fascia è di fatto rilevante solo per gli Atenei
con FFO erogato inferiore a quello da modello.
Condivide la destinazione della quota di accelerazione del riequilibrio
a quegli Atenei con una distanza dal riequilibrio superiore al 10% e rinnova
la richiesta di applicare l'accelerazione prima del riequilibrio ordinario,
tenendo conto in questo dei risultati dell'accelerazione.
La CRUI rappresenta al Ministro la mancata considerazione nella nota sul
riequilibrio di importanti aspetti. Tra questi in particolare l'assenza
di incentivi per la ricerca e la didattica, che rappresentano un importante
meccanismo di promozione di qualità del sistema universitario.
Le limitate risorse aggiuntive del FFO 2002 sono certamente alla base
di questa scelta del Ministro.
La CRUI ritiene che, mentre per la didattica l'incentivazione docenti
prevista dalla L. 370/99, come pure il progetto CampusOne, rappresentano
comunque meccanismi di promozione di qualità didattica, per la
ricerca è essenziale reintrodurre gli incentivi. La limitazione
dei finanziamenti non permette certo di riproporre i 40 miliardi di lire
del 2001.
La CRUI ritiene però che, anche in considerazione degli obiettivi
dei consorzi interuniversitari, la copertura di un incentivo per la ricerca,
significativo anche se di piccola entità, debba essere trovata
incidendo sul finanziamento dei consorzi.
Per quanto riguarda la quota da destinare alla chiamata dei docenti, la
CRUI condivide l'obiettivo di facilitare la mobilità
quale strumento importante per lo sviluppo e la diffusione delle competenze
scientifiche attraverso tutto il sistema universitario e tutte le aree
scientifico-disciplinari. La CRUI non condivide la restrizione
del beneficio del cofinanziamento alle sole chiamate di idonei, ma richiede
che sia esteso, come per l'anno scorso, ai trasferimenti dei
docenti.
La CRUI ribadisce l'importanza che, nella quota di 25,3 milioni di euro,
siano confermati i finanziamenti per i contratti per studiosi residenti
all'estero e siano compresi i recuperi per mancate assegnazioni
2001 sulla mobilità causate da problemi di comunicazione tra
atenei, CINECA e Ministero.
La CRUI concorda con il bisogno di rivedere il calcolo dei limiti della
contribuzione studentesca per gli atenei con FFO calcolato da modello
superiore a quello erogato: per questi è opportuno utilizzare come
FFO di riferimento quello calcolato e non quello effettivo. Per tutti
gli altri atenei si dovrebbe invece utilizzare, a norma di legge, il FFO
effettivo. Più in generale la CRUI ritiene che, in una linea di
autonomia e di competizione delle università statali e vista la
sostanziale invarianza del FFO, sia ormai indifferibile un riesame del
limite del 20%.
La CRUI ritiene infine che, pur condividendo l'importanza di introdurre
procedure di valutazione della qualità e di accreditamento dei
corsi di studio, queste non possano ridursi all'applicazione di meri parametri
quantitativi come quelli utilizzati finora per la ripartizione dei finanziamenti
e, soprattutto, che l'accreditamento non possa non tener conto della situazione
di storico sottofinanziamento di numerosi atenei.
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