PARERE DELLA CONFERENZA DEI RETTORI SUL FONDO DI FINANZIAMENTO ORDINARIO
E SULLA QUOTA DI RIEQUILIBRIO 2002

approvato all'unanimità dall'Assemblea CRUI del 21 marzo 2002


La Conferenza dei Rettori, presa visione della proposta ministeriale sul fondo di finanziamento ordinario e sulla quota di riequilibrio per il 2002 (nota ministeriale n. 224 del 19 febbraio 2002), formula al Ministro il seguente parere.

Fondo di finanziamento ordinario - Aspetti generali
Le risorse
Il fondo di finanziamento ordinario delle università statali (FFO) per il 2002 è pari a 6.196 milioni di euro, cioè 11.997 miliardi di lire. La CRUI esprime innanzitutto forte preoccupazione per il fatto che il FFO del 2002 è superiore di soli 64 miliardi di lire a quello del 2001.

L'esiguo aumento non permette di mantenere nel 2002 importanti interventi degli anni precedenti, primi fra tutti il finanziamento speciale alle università delle regioni economicamente disagiate e gli incentivi premiali di risultati di qualità nella didattica e nella ricerca. Il sostegno all'insostituibile e importante contributo dato dalle università statali alla crescita culturale, economica e sociale dei territori svantaggiati rappresenta per la CRUI un obiettivo politico primario per il quale si auspica che il Ministro reperisca adeguati finanziamenti.

Non risulta peraltro nemmeno coperto l'aumento dei costi fissi delle università dovuti agli incrementi di legge degli stipendi del personale docente e all'applicazione del contratto nazionale di lavoro del personale tecnico-amministrativo

Se questo andamento di mancata crescita reale, anzi di diminuzione reale del FFO dovesse continuare, se gli investimenti pubblici e privati nella formazione universitaria e nella ricerca dovessero rimanere tra i più bassi in Europa, risulterà sempre più difficile per il sistema universitario garantire risposta alla crescente domanda di formazione dei giovani e delle imprese, nonché sostenere con la ricerca universitaria lo sviluppo culturale del paese e l'innovazione e la competitività del sistema produttivo.

La CRUI esprime preoccupazione anche per il fatto che il capitolo del bilancio statale destinato al finanziamento dei progetti di ricerca di interesse nazionale risulta decurtato di 1/3 rispetto al 2000. Una tale decurtazione, se non compensata nel corso del 2002 come è avvenuto per il 2001, avrebbe conseguenze gravi sul sistema della ricerca universitaria e lo allontanerebbe dalla possibilità di competere con il sistema scientifico internazionale.

La CRUI desidera peraltro esprimere viva soddisfazione al Ministro per l'avvio del recupero dei crediti di competenza degli atenei per gli incrementi stipendiali pagati al personale docente nel periodo 1994-1999 (150 miliardi di lire per 5 anni stanziati nell'ultima legge di bilancio dello Stato), nonché per l'aumento del fabbisogno che permette nel 2002 l'ulteriore recupero di crediti di cassa maturati dagli atenei.

Si osserva per ultimo che sul FFO gravano anche i contributi del Ministero ai consorzi interuniversitari (circa 76 miliardi di lire per il 2002). Pur comprendendo che si tratta di cifre versate sostanzialmente al sistema universitario per attività di ricerca, sarebbe opportuno provvedere altrimenti e comunque introdurre competitività nelle regole e nelle modalità di questi finanziamenti, con idonee forme di valutazione ex ante ed ex post dei risultati effettivi.

Il riequilibrio del sistema universitario
Per effetto della L. 537/93, poi modificata dalla L. 449/97, il FFO è ripartito in due quote: una quota base e una quota di riequilibrio. La quota di riequilibrio è calcolata con una percentuale, che deve per legge crescere anno dopo anno; nel 2001 tale percentuale è stata dell'8,5%. La quota base per ogni università è pari all'assegnazione consolidata dell'anno precedente ridotta della predetta percentuale, mentre la parte restante (quota di riequilibrio) viene ripartita tra tutte le università, quindi trasferendo risorse da un ateneo all'altro, con l'intento di diminuire gli squilibri di finanziamento sulla base di criteri definiti dal CNVSU. Tali criteri sono:

  domanda di formazione, misurata attraverso un indicatore di costo standard per studenti in corso e per aree disciplinari (pesa per il 70%)
  il risultato del processo di formazione, misurato attraverso l'attività (esami) effettivamente svolta dagli studenti (pesa per il 30%).

Il sistema universitario ha accettato da otto anni come una dura necessità quella di trasferire risorse da un ateneo ad un altro in una situazione di generale carenza di risorse e con un andamento sostanzialmente costante del FFO, salvo l'incremento verificatosi solo per un paio di anni.

Va segnalata la particolare significatività della posizione sempre unanime della CRUI su un tema di per sé difficile come il riequilibrio finanziario e lo spostamento di risorse, in quanto si tratta di una posizione cui contribuiscono sia i rettori degli atenei favoriti che i rettori di quelli sfavoriti dalla ripartizione.

Il riequilibrio ha certamente aiutato gli atenei sotto-finanziati rispetto a valori standard nazionali, come ha aiutato la crescita della cultura della valutazione in ciascun ateneo. Occorre però non dimenticare le gravi difficoltà che hanno investito gli atenei che hanno ceduto risorse senza peraltro che questi potessero intervenire, se non marginalmente, né sulle spese fisse, né sulle risorse esterne e sui contributi degli studenti soprattutto nei casi di territori con gravi disagi economici.

Non può nemmeno essere nascosto che il riequilibrio ha aperto gravi tensioni tra le università con l'effetto di mascherare il cronico e pesante sottofinanziamento del sistema universitario italiano rispetto a quello di altri Paesi europei.

La CRUI ribadisce la necessità di un programma di valutazione dei risultati effettivi delle politiche di assegnazione delle risorse. E' urgente conoscere se l'assegnazione di nuove risorse da un lato e la decurtazione dall'altro abbiano generato gli effetti sperati di miglioramento reale della qualità delle attività di alcuni atenei senza deprimere la qualità di altri.

Per il 2002 la CRUI, anche in continuità con quanto affermato nel precedente parere, chiede di continuare a perseguire l'obiettivo di contenere gli scostamenti massimi dal valore standard del modello di ripartizione entro la percentuale del 5% (o al massimo 7%). Ribadisce altresì:

  che il dovuto trasferimento di risorse agli atenei meno favoriti rispetto agli standard nazionali avvenga attraverso nuove e aggiuntive risorse sul FFO nazionale
  che non debbono essere dimenticati gli interventi di incentivazione della qualità delle attività di ricerca e didattiche delle università;
  che sia assicurato agli atenei di più recente istituzione il raggiungimento di dimensioni ottimali;
  che non vadano dimenticate le particolari esigenze presentate dagli atenei presenti in territori con condizioni economiche disagiate.


Fondo di finanziamento ordinario - Aspetti tecnici


Le risorse

A fronte di un FFO 2002 pari a 6.196 milioni di euro, le assegnazioni consolidate delle università per il 2001 sono pari a 6.046 milioni di euro (11.707 miliardi di lire). Rimangono quindi da ripartire 150 milioni di euro (290 miliardi di lire).
Di questa cifra risultano già impegnati formalmente o comunque già destinati:
- 55 miliardi di lire per completare la copertura della mobilità docenti 2001;
- 76 miliardi di lire per i Consorzi universitari;
- 8 miliardi di lire per le Scuole universitarie ad ordinamento speciale;
- 3,5 miliardi di lire per accordi di programma.
per un totale di 142,5 miliardi di lire.

Per la parte rimanente di 76,3 milioni di euro (147,5 miliardi di lire) il Ministro ha richiesto il parere su questa proposta di ripartizione:
- 48,5 milioni di euro per il riequilibrio e l'accelerazione del riequilibrio;
- 2,5 milioni di euro per la chiamata di idonei;
- 25,3 milioni di euro per arretrati, chiamate di residenti all'estero, atenei di
recente istituzione, interventi straordinari.

Il riequilibrio e le incentivazioni
La CRUI intende innanzitutto confermare, negli aspetti generali, il parere sulla ripartizione annuale delle quote di riequilibrio e incentivanti espresso il 4 aprile 2001. Esprime altresì soddisfazione per vedere accolte nel 2002 alcune osservazioni e indicazioni allora presentate.

Riguardo all'applicazione della ormai tradizionale formula di riequilibrio, la CRUI sottolinea, come negli anni passati, che una formula basata su dati statistici desunti dalla situazione pregressa tende a mantenere gli squilibri storici del sistema più che a colmarli. Andrebbe invece individuata una formula basata sui costi reali e su un'analisi del fabbisogno minimo di docenza che tenga anche conto, per esempio, delle soglie espresse dall'effetto aula e del fabbisogno minimo di strutture.

La CRUI condivide comunque la posizione del Ministero che la formula debba essere applicata per il 2002 senza alcuna modifica dei parametri calcolati su base statistica, per garantire la continuità dei meccanismi di riequilibrio e per evitare forzature parziali che distorcerebbero l'impianto di uno studio statistico, che può essere criticabile ma è sicuramente coerente. La CRUI conviene che i dati da utilizzare siano quelli dell'a.a. 2000/2001. Raccomanda di verificare con gli Atenei quali siano i corsi di studio attivati autonomamente. Condivide la quota di riduzione della quota base proposta dal Ministro.

Condivide che le risorse da trasferire agli Atenei con FFO assegnato inferiore rispetto al modello siano prelevate dai 48,5 milioni di euro (risorse aggiuntive rispetto al 2001) e apprezza altresì la soluzione innovativa che le risorse eccedenti relative agli atenei con FFO erogato superiore a quello calcolato siano confermate a ciascun ateneo ma con un vincolo di destinazione.

Tale meccanismo diviene particolarmente opportuno in presenza di un FFO sostanzialmente non modificato dallo scorso anno e dopo sei anni di applicazione del riequilibrio "per sottrazione", che hanno inciso sui rigidi bilanci di numerosi atenei. La destinazione vincolata, pur essendo una limitazione alla capacità di programmazione autonoma dell'Ateneo, è compresa in ambiti sufficientemente ampi.


E' favorevole a mantenere anche per il 2002 una fascia di tolleranza intorno al valore medio derivato dal modello per la quale non sia applicato il meccanismo riequilibrio. Preferisce, però, che tale fascia sia contenuta tra il +/- 5 % in considerazione del fatto che quest'anno la definizione della fascia è di fatto rilevante solo per gli Atenei con FFO erogato inferiore a quello da modello.

Condivide la destinazione della quota di accelerazione del riequilibrio a quegli Atenei con una distanza dal riequilibrio superiore al 10% e rinnova la richiesta di applicare l'accelerazione prima del riequilibrio ordinario, tenendo conto in questo dei risultati dell'accelerazione.

La CRUI rappresenta al Ministro la mancata considerazione nella nota sul riequilibrio di importanti aspetti. Tra questi in particolare l'assenza di incentivi per la ricerca e la didattica, che rappresentano un importante meccanismo di promozione di qualità del sistema universitario. Le limitate risorse aggiuntive del FFO 2002 sono certamente alla base di questa scelta del Ministro.

La CRUI ritiene che, mentre per la didattica l'incentivazione docenti prevista dalla L. 370/99, come pure il progetto CampusOne, rappresentano comunque meccanismi di promozione di qualità didattica, per la ricerca è essenziale reintrodurre gli incentivi. La limitazione dei finanziamenti non permette certo di riproporre i 40 miliardi di lire del 2001.

La CRUI ritiene però che, anche in considerazione degli obiettivi dei consorzi interuniversitari, la copertura di un incentivo per la ricerca, significativo anche se di piccola entità, debba essere trovata incidendo sul finanziamento dei consorzi.

Per quanto riguarda la quota da destinare alla chiamata dei docenti, la CRUI condivide l'obiettivo di facilitare la mobilità quale strumento importante per lo sviluppo e la diffusione delle competenze scientifiche attraverso tutto il sistema universitario e tutte le aree scientifico-disciplinari. La CRUI non condivide la restrizione del beneficio del cofinanziamento alle sole chiamate di idonei, ma richiede che sia esteso, come per l'anno scorso, ai trasferimenti dei docenti.

La CRUI ribadisce l'importanza che, nella quota di 25,3 milioni di euro, siano confermati i finanziamenti per i contratti per studiosi residenti all'estero e siano compresi i recuperi per mancate assegnazioni 2001 sulla mobilità causate da problemi di comunicazione tra atenei, CINECA e Ministero.

La CRUI concorda con il bisogno di rivedere il calcolo dei limiti della contribuzione studentesca per gli atenei con FFO calcolato da modello superiore a quello erogato: per questi è opportuno utilizzare come FFO di riferimento quello calcolato e non quello effettivo. Per tutti gli altri atenei si dovrebbe invece utilizzare, a norma di legge, il FFO effettivo. Più in generale la CRUI ritiene che, in una linea di autonomia e di competizione delle università statali e vista la sostanziale invarianza del FFO, sia ormai indifferibile un riesame del limite del 20%.

La CRUI ritiene infine che, pur condividendo l'importanza di introdurre procedure di valutazione della qualità e di accreditamento dei corsi di studio, queste non possano ridursi all'applicazione di meri parametri quantitativi come quelli utilizzati finora per la ripartizione dei finanziamenti e, soprattutto, che l'accreditamento non possa non tener conto della situazione di storico sottofinanziamento di numerosi atenei.

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