La CRUI, condividendo il profondo disagio del mondo
universitario medico espresso dalla forte e unanime posizione dei Presidi
delle Facoltà di Medicina, esprime perplessità sulle fasi ultime della
procedura che ha portato all'accordo governativo sullo schema di decreto
legislativo sui rapporti SSN - Università (ex art.
6 della legge 419/98) e, soprattutto, su alcune sue norme.
Sottolinea che non è accettabile che si sancisca la diversità
dello stato giuridico dei professori e ricercatori medici da quello dei
professori e ricercatori delle altre facoltà universitarie. Chiede con forza
che si ponga rimedio a questa inaccettabile discriminazione e che, almeno nel
contesto del disegno di legge sullo stato giuridico della docenza
universitaria approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri, si recuperi
la specificità di chi si trova a coniugare la didattica e la ricerca con
l'assistenza sanitaria.
La CRUI ritiene inoltre che non debbano essere rinviate le
norme sul personale tecnico-amministrativo, che ha un ruolo indispensabile nel
sostegno alle attività didattiche, scientifiche ed assistenziali. Evidenzia
l'ostacolo ai fini della costituzione delle nuove aziende costituito dalla
mancata definizione dei rapporti patrimoniali, denunciando peraltro la gravità
di aver ciò nonostante introdotto impropriamente la previsione di una
compartecipazione delle università ai piani poliennali di rientro dei debiti
contratti dai policlinici a gestione diretta e dalla aziende miste negli anni scorsi.
La CRUI rivolge un appello alle commissioni parlamentari
incaricate di esaminare lo schema di decreto perchè lo esaminino attentamente
anche alla luce delle precedenti osservazioni e accettino di fissare
un'audizione alla CRUI in cui possano essere illustrate le proposte di
emendamenti fatte dalla CRUI e che le università, in raccordo con le
osservazioni della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina, ritengono
indispensabili per favorire un nuovo e più chiaro rapporto con il Servizio
Sanitario Nazionale nell'interesse della salute dei cittadini, della
formazione dei futuri medici e della ricerca in campo sanitario.