Parere espresso all'unanimità dall'Assemblea Generale
della Conferenza dei Rettori

Catania, 19 febbraio 1999


La Conferenza dei Rettori, esaminata la proposta ministeriale sulla procedura di ripartizione delle quote di riequilibrio del fondo di finanziamento ordinario per il 1998 e per il 1999, esprime il seguente parere.

La CRUI è innanzitutto favorevole a che si proceda, in brevissimo tempo, a ripartire tra gli atenei sia la quota di riequilibrio 1998 che quella 1999.

Per quanto riguarda la quota di riequilibrio 1998, la CRUI conferma in toto il parere, sia politico che tecnico, già espresso all'unanimità (con tre astensioni) dall'Assemblea nella seduta del 16 ottobre 1998 e invita fermamente il MURST a prenderlo in considerazione ed a tenerne conto.

Segnala al riguardo la particolare significatività della posizione espressa dalla CRUI in modo praticamente unanime - su un tema di per sé difficile come quello del riequilibrio finanziario in una situazione di grave carenza generale di risorse - al termine di un dibattito approfondito cui hanno contribuito sia i rettori degli atenei favoriti che i rettori di quelli sfavoriti dalla ripartizione della quota di riequilibrio.

Per maggior chiarezza si riprendono da quel parere, perfezionandoli, i punti fondamentali suggeriti dalla CRUI. La procedura di ripartizione dovrebbe essere la seguente:

  1. si determina il fondo di finanziamento ordinario totale per il 1998 e si calcola su questa cifra globale la quota del 7,5%;
  2. si suddivide la quota del 7,5% in due parti, una di riequilibrio accelerato, denominata A, pari a 100 miliardi e l'altra di riequilibrio ordinario, denominata B, pari alla cifra residua (per esemplificare, se il fondo di finanziamento ordinario fosse di 9.800 miliardi, la quota del 7,5%sarebbe pari a 735 miliardi, la quota A sarebbe di 100 miliardi e la quota B di 635 miliardi);
  3. la parte A (100 miliardi) viene suddivisa esclusivamente tra gli atenei che risultano sottomedia, rispetto alla formula di riequilibrio prescelta, con scarto maggiore del 20%, in modo più che proporzionale rispetto allo scarto (cioè premiando più che proporzionalmente gli atenei che sono più lontani dalla media) ma comunque evitando che ad un solo ateneo, per quanto lontano dalla media, possa andare una cifra superiore a 10-15 miliardi;
  4. ricalcolato, dopo la suddivisione della parte A, il fondo di finanziamento ordinario di base di ogni ateneo (quota storica aggiornata dopo il riequilibrio 1997 e al netto della riduzione del 7,5% + quota eventuale della parte A), la parte B viene suddivisa tra tutti gli atenei in base alla formula di riequilibrio prescelta, secondo la procedura standard di suddivisione già adottata negli anni scorsi;
  5. dal riequilibrio, sia accelerato che ordinario, devono essere escluse le università di Trento e Napoli II, quelle istituite nel 1998 e le scuole superiori (che mantengono una loro peculiare procedura di riequilibrio);
  6. per le università con policlinici a gestione diretta, è indispensabile scorporare dai dati del personale quelli relativi al personale specifico dei policlinici;
  7. devono essere validati sia la formula di riequilibrio prescelta che i dati necessari per applicarla.

Da quanto detto segue che, per i motivi già espressi nel parere del 16 ottobre 1998, la CRUI ritiene che, nell'attuale momento, non sia opportuno procedere ad alcun intervento di tipo incentivante a valere sulla quota di riequilibrio del fondo di finanziamento ordinario. E' invece molto favorevole allo studio di parametri che, in una situazione di ritrovato equilibrio, misurino efficacemente la qualità delle attività universitarie e contribuiscano, mediante la ripartizione di una quota di risorse finanziarie, ad incentivarne il conseguimento.

Per quanto riguarda la quota di riequilibrio 1999, la CRUI, confermando il significato politico della scelta del 1998, propone di seguire esattamente la stessa procedura sopra descritta per la quota 1998, con l'unica variazione della percentuale del riequilibrio da portare dal 7,5% all'8% (oltre naturalmente all'aggiornamento della quota storica in base al risultato del riequilibrio 1998).

La CRUI dà infine mandato al Presidente di illustrare di persona al Ministro le scelte politiche e tecniche assunte dalla CRUI in tema di riequilibrio, le richieste già avanzate di modifiche legislative e, soprattutto, l'assoluta indilazionabile necessità di incrementare il fondo di finanziamento ordinario delle università per sostenere e non soffocare i processi innovativi e di ampliamento dell'offerta didattica e dell'impegno di ricerca attualmente in corso.