I Presidenti dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, al termine del Seminario congiunto di studio sull'alleanza delle autonomie tenuto a Catania il 19 e 20 febbraio 1999, convengono di proseguire nell'approfondimento delle tematiche di interesse comune discusse nel Seminario, anche con forme di collaborazione pragmatica su progetti specifici, alla luce dei seguenti punti focali.
Il dettato costituzionale di una repubblica delle autonomie vede attualmente impegnati sia le Università che i Comuni, come del resto gli altri enti locali e le altre istituzioni pubbliche, in una fase di rinnovamento profondo con la finalità primaria di rispondere più efficacemente alle esigenze dei cittadini in una società profondamente mutata e in continuo febbrile cambiamento. I princìpi dell'autonomia, come segno ed effetto della democrazia, della responsabilità, della valutazione della qualità, della sussidiarietà regoleranno insieme e simmetricamente il futuro delle Università e dei Comuni. Tale percorso, appena iniziato in Italia, deve trovare luoghi di incontro e di confronto delle idee, delle esperienze di maggior successo e delle proposte da avanzare per sciogliere gli inevitabili nodi che si incontreranno. L'ANCI e la CRUI si impegnano ad offrire e stimolare queste occasioni di alleanza per lo sviluppo complessivo del Paese.
La dimensione della città, come luogo e ambito privilegiato della comunicazione e degli scambi, è quella stessa, storica, dell'università. Un'alleanza si impone quindi con naturalezza e permette di aumentare la competitività dei singoli bacini territoriali nello schema socio-economico che regola l'Unione Europea e l'intera globalizzazione dei mercati. In questo schema il forte ancoraggio nella comunità cittadina tipico dei comuni si accoppia felicemente con la dimensione internazionale della comunità universitaria della formazione e della ricerca, rafforzandosi a vicenda.
Il modello tipicamente europeo di università integrata con la sua città appare oggi vincente. Occorre dunque trarne tutte le possibili conseguenze positive, mettendo in opera, anche con fantasia, i centri di azione e di responsabilità che possano governare al meglio questa evoluzione. La sfida concerne la qualità generale della nostra vita e, in particolare, di quella dei nostri giovani che vivranno in una società della conoscenza, dagli aspetti ancora non facilmente prevedibili ma sicuramente drasticamente innovativi. La crescita civile, la crescita culturale, la crescita economica dei cittadini sono l'ulteriore banco di prova di un'alleanza tra università e città che trasformi l'irrinunciabile diritto all'accesso alla cultura in un diritto al successo personale dei cittadini rispetto alle loro speranze e al loro impegno.