CRUI
Conferenza dei Rettori delle Università Italiane

COMUNICATO STAMPA

Roma, 6 dicembre 1999

Il Ministro Bindi, nell'intervista a Repubblica del 4 dicembre, riconduce le polemiche di questi giorni sul decreto legislativo che riordinerà i rapporti tra servizio sanitario nazionale e università ad una contesa tra gli atenei e le loro facoltà di medicina. Affermazione quanto mai azzardata e destinata solo ad attizzare divisioni tra i professori universitari visti come un campo avverso contro cui combattere.

La situazione è ben diversa. Il testo del decreto, che è ora all'esame delle commissioni parlamentari, è frutto di una lunga difficile contrattazione politica e tecnica tra i ministeri della sanità e dell'università. Il tema è complesso e di primaria importanza perchè la salute dei cittadini dipende anche dall'attività delle università nella formazione dei medici e nella ricerca in campo sanitario.

La Conferenza dei Rettori delle Università non ha dato un giudizio favorevole dell'attuale testo, facendosi portavoce del grave disagio diffuso negli atenei per la lesione dell'autonomia universitaria e dello stato giuridico dei docenti, espresso da atti simbolici ma significativi quali le dimissioni di tutti i presidi delle facoltà di medicina nelle mani del presidente della Conferenza. Ciò nonostante, per senso di responsabilità e pur con differenti posizioni al loro interno, i rettori hanno approvato una posizione di apertura al miglioramento tecnico del testo, proponendo emendamenti che saranno presentati alle commissioni parlamentari. Se questi non fossero accolti, il decreto non sarebbe accettabile per le università e si aprirebbe quasi certamente una stagione di grave crisi nei maggiori e più qualificati centri ospedalieri italiani a cui è illusorio che ponga rimedio la norma diktat approvata nel luglio scorso che, a partire dal prossimo primo aprile, porterebbe di forza le facoltà mediche nell'alveo del sistema sanitario, dimenticando che il sistema universitario ha un compito istituzionale diverso da quello del sistema sanitario ed ambedue i compiti sono fondamentali per la vita sociale del Paese.

Il cammino verso una leale collaborazione tra universitari e ospedalieri, rispettosa delle specificità dei due sistemi, è irto di difficoltà; seminare ulteriori trappole certo non giova perchè la meta deve assolutamente essere raggiunta, con senso di responsabilità da parte di tutti. Il confronto su una questione di primaria importanza quale la salute dei cittadini non deve avere nè vincitori nè vinti.