Protocollo d'Intesa
tra
il Dipartimento per le Pari Opportunità
(presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri)
e
la Conferenza dei Rettori delle Università
Italiane
Il Ministro per le Pari Opportunità, Laura
Balbo, in rappresentanza del Dipartimento per le Pari
Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
e
Il Presidente della Conferenza dei Rettori
delle Università Italiane, Luciano Modica, in rappresentanza
della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane
Considerato che:
il Ministro delle Pari Opportunità, ai
sensi del decreto del Presidente del Consiglio, è delegato ad
esercitare le funzioni d'indirizzo, coordinamento, promozione
di iniziative, anche normative, in materia di pari opportunità,
in particolare per ciò che attiene alla progettazione e alla
attuazione delle politiche di pari opportunità, cultura delle
differenze, equità e qualità sociale per donne e uomini;
assicura altresì la corretta attuazione delle normative e degli
orientamenti governativi in tutte queste materie;
la direttiva del Presidente del
Consiglio del 7 marzo 1997 assume come obiettivo strategico
(B-4) la ricezione, nell'ambito delle proposte di riforma
dell'università e della didattica, dei saperi innovativi
definitisi nell'ambito degli studi di genere, indicando come
azione utile al conseguimento di tale obiettivo l'introduzione
di specifiche conoscenze negli insegnamenti curricolari
mediante l'attuazione di progetti didattici di carattere
disciplinare o interdisciplinare e lo svolgimento di iniziative
di formazione e di aggiornamento a diversi livelli (studenti e
docenti);
le normative e le politiche dell'Unione
Europea sottolineano sempre più la rilevanza economica e
sociale delle politiche di pari opportunità, individuandole
come fattore qualitativo determinante per la modernizzazione e
l'innovazione degli apparati produttivi, del mercato del
lavoro, dei processi formativi e culturali e per conseguire più
equi livelli di partecipazione democratica e di giusta
integrazione sociale;
il Dipartimento per le Pari Opportunità
opera in un significativo contesto di rapporti internazionali e
comunitari, collaborando in modo particolare con la Commissione
Europea nella verifica della presenza e del rispetto dei
principi di pari opportunità previsti dai Piani di sviluppo e
di finanziamento comunitari;
il Dipartimento per le Pari Opportunità
è referente di progetti e programmi specifici di formazione, di
alta qualificazione, in primo luogo per la pubblica
amministrazione; pertanto promuove, organizza e patrocina corsi
di studio, di aggiornamento, di specializzazione ed è
interessato ad attività di ricerca che approfondiscano
conoscenze e formino competenze nuove;
Considerato altresì che:
la Conferenza dei Rettori delle
Università Italiane (CRUI), nel pieno rispetto dell'autonomia
dei singoli atenei ed in attuazione dei principi sanciti dalla
Costituzione e dalla Magna Charta dell'Università, svolge
attività di coordinamento e di indirizzo del sistema
universitario nazionale; promuove e sostiene le iniziative
delle università ponendosi come luogo dell'innovazione
universitaria in settori ritenuti di particolare importanza;
formula valutazioni e proposte di provvedimenti, anche
legislativi, diretti al migliore ordinamento didattico e
scientifico delle università;
il regolamento in materia di autonomia
didattica degli Atenei, che detta i criteri generali
dell'ordinamento degli studi universitari e determina la
tipologia dei titoli di studio rilasciati dalle Università,
offre prospettive di attuazione di percorsi non convenzionali
di apprendimento e maggiore flessibilità di risposta rispetto
alle domande di nuove professionalità;
Prendendo atto che:
l'università dev'essere capace di
anticipare e prepararsi ai bisogni di una nuova società basata
in modo sempre maggiore sulla conoscenza e sulle capacità di
apprendimento dei propri componenti; "apprendere" significa
costruire nuove competenze e fondare nuove capacità;
l'innovazione, fattore cruciale di cambiamento e di crescita, è
un processo interattivo radicato nella ricerca non meno che
nell'apprendimento e si fonda anche sul potenziale delle
risorse umane in una società plurale; il migliore utilizzo di
tali risorse comporta una ridistribuzione equitativa di
conoscenze, responsabilità decisionali, modelli organizzativi,
strumenti per operare;
i dati ufficiali italiani segnalano
concordemente un'importante e costante crescita dell'accesso
delle donne alla formazione superiore e alla cultura,
sottolineando l'alto grado di motivazione che sostiene le
giovani nel compiere il loro itinerario formativo e nel
prepararsi alla professione; tali dati segnalano altresì una
consistente presenza di donne nei settori della docenza e della
ricerca universitarie, ma anche un notevole ritardo nello
sviluppo della loro carriera con evidenti squilibri della loro
rappresentanza ai livelli più alti;
le istituzioni comunitarie sollecitano
fortemente gli organi e le istituzioni competenti dei paesi
dell'Unione Europea a promuovere e realizzare politiche di
genere e di pari opportunità per sostenere l'integrazione a
pieno titolo delle donne a tutti i livelli della vita
politico-istituzionale, economico-sociale, scientifica e
tecnologica come risorsa imprescindibile per lo sviluppo, come
necessità per una giusta coesione del corpo sociale e
maturazione dei livelli di partecipazione civile e democratica,
come risposta alla crescita di richieste di nuovi servizi alla
persona e alla collettività avanzati da una società sempre più
complessa (ad esempio nei settori della medicina preventiva e
dell'assistenza medica, delle politiche pubbliche, della
riforma della pubblica amministrazione, della lotta alle nuove
povertà e alle discriminazioni, dell'intervento in situazioni
di crisi e di protezione civile, delle politiche di
concertazione e del lavoro, dell'informazione e della
comunicazione, della qualità della vita e dello sviluppo
sostenibile, dell'imprenditoria femminile, della riforma del
welfare, ecc.)
Convengono di loro comune interesse, in
spirito collaborativo, quanto segue
realizzare corsi di studio (laurea,
laurea specialistica, dottorato di ricerca), anche mediante il
concorso di più facoltà o di più università, indirizzati a
soddisfare le esigenze di formazione di base e specialistica
nel settore degli studi di genere e delle culture delle
differenze nonchè le esigenze di nuove professionalità, con
particolare riguardo al settore innovativo degli studi e delle
politiche di pari opportunità. A tale scopo potranno essere
favorite sperimentazioni curricolari e didattiche per
evidenziare le specifiche competenze disciplinari, che
concorrono a formare i nuovi profili formativi e professionali
o che sono in grado di rinnovare o riqualificare professioni
tradizionali (ad es. medico, magistrato, architetto, psicologo,
insegnante);
sostenere la dimensione di genere nella
ricerca scientifica (con particolare riguardo alle aree
scientifico-disciplinari della medicina, del diritto,
dell'economia, delle scienze sociali, delle politiche
istituzionali, nonchè ai progetti interdisciplinari), quando
essa concerne saperi innovativi e presenta qualità
d'eccellenza, mettendo in opera a tale scopo strumenti
valutativi idonei e di garanzia;
formulare un programma pilota per
l'orientamento universitario dei giovani e delle giovani, che
tenga conto della coerenza tra offerta universitaria e
richieste del mercato del lavoro (nella sua articolazione
territoriale), ma che tenga presente anche l'identità di genere
dei destinatari, sia per la presa in considerazione degli
interessi vocazionali personali, sia per evitare i
condizionamenti esercitati dai modelli sociali dominanti sulle
ambizioni di studio e professionali dei giovani e, soprattutto
delle giovani, in ragione delle consolidate prefigurazioni dei
loro rispettivi ruoli nella famiglia e nella società;
favorire e rendere visibili, nei
curricula universitari delle facoltà scientifiche e
tecnologiche, proposte di qualificazione, percorsi formativi e
stages che perseguano l'obiettivo di avvicinare le
giovani all'alta tecnologia e di sostenerle nella preparazione
alle relative professioni;
favorire la dimensione internazionale e
comunitaria di tutte queste diverse iniziative ed attività,
ricorrendo anche alle opportunità offerte dai programmi
dell'Unione Europea che promuovono lo scambio di docenti e
studenti ed il finanziamento delle ricerche, ma avendo presente
anche l'obiettivo più ambizioso di indirizzare la cooperazione
in questi settori verso la creazione di curricula,
titoli e modelli europei;
Nella prospettiva di quanto
convenuto:
nel pieno rispetto dell'autonomia
universitaria, il Dipartimento per le Pari Opportunità metterà
a disposizione della Conferenza dei Rettori le proprie
competenze, le informazioni ed i materiali di studio e di
documentazione utili alla realizzazione di specifiche
iniziative nonchè i propri contatti istituzionali per dare
visibilità ed appoggio, nelle sedi comunitarie appropriate,
alle iniziative idonee; potrà formulare proposte d'indirizzo e
prospettare esigenze obiettive che aiutino gli Atenei nella
formulazione dei loro programmi;
tra il Dipartimento e la Conferenza dei
Rettori o singole Università potranno essere sottoscritti
accordi o convenzioni su temi od obiettivi specifici;
nella raccolta sui dati relativi
all'università che le compete, la CRUI terrà conto della loro
disaggregazione per genere; raccoglierà dati e studi sulle
carriere universitarie e sulla ricerca, anche in vista di una
possibile rilevazione di evidenti squilibri (anche nel senso di
settori a bassa presenza maschile) e di possibili interventi
correttivi o d'incentivazione per raggiungere una maggiore
equità di genere; il Dipartimento metterà a disposizione i
mezzi e le informazioni che gli provengono dalla sua
collaborazione istituzionale con l'ISTAT;
la CRUI prenderà in considerazione
l'opportunità che per le politiche e le iniziative
universitarie coerenti con questo protocollo d'intesa si
possano individuare indici di valutazione di qualità ed
efficacia, nonchè parametri d'incentivazione nei programmi di
sviluppo e di assegnazione di risorse; il Dipartimento metterà
a disposizione la propria esperienza di valutazione su
standards europei e studierà le forme ed i modi per poter
contribuire all'incentivazione di attività meritevoli;
nel realizzare programmi e corsi di
formazione, in specie quelli rivolti all'alta dirigenza, per i
quali esiste una copertura finanziaria, il Dipartimento potrà
avvalersi delle competenze presenti nell'università anche
mediante la sottoscrizione di specifiche convenzioni; a tale
scopo, i centri dipartimentali, interdipartimentali o
interuniversitari di studi delle donne e studi di genere già
esistenti, che tra le loro diverse attività hanno sperimentato
innovazioni didattiche e collaborazioni con gli enti
territoriali per indagini conoscitive o corsi di formazione,
potranno costituire un primo polo di riferimento;
per l'attuazione del presente protocollo
d'intesa e le esigenze connesse verrà mantenuto un contatto
permanente tra la Conferenza dei Rettori e il Dipartimento per
le Pari Opportunità; nel corso di ogni anno sarà previsto
almeno un incontro tra il Ministro ed il Comitato di Presidenza
della CRUI; viene inoltre prevista una forma di collaborazione
stabile tra il Dipartimento e le Delegate dei Rettori alle
problematiche di genere (nella didattica e nella ricerca) e
alle politiche di pari opportunità sotto forma di una
Conferenza che si riunirà periodicamente;
i Comitati di Pari Opportunità
costituiti presso gli Atenei in attuazione della legge n.
125/1991 o dei singoli Statuti di Ateneo entrano a far parte
con pieno diritto del Forum degli Organismi di Parità,
costituito presso il Dipartimento;
il Dipartimento per le Pari Opportunità
e la CRUI, anche mediante una reciproca consultazione tra il
Ministro ed il Presidente della Conferenza, valuteranno in
tempi brevi la possibilità e l'opportunità di organizzare un
Convegno di alto profilo -
eventualmente anche di livello europeo
- perchè l'insieme delle prospettive qualificanti che
definiscono il presente protocollo d'intesa possano essere,
globalmente e particolarmente, discusse e valutate anche
nell'ambito dei progetti di riforma e di armonizzazione del
sistema europeo dell'istruzione superiore; tale Convegno potrà
proporsi anche come momento significativo per esplicitare il
contributo che le istituzioni ed i sistemi universitari europei
intendono dare alla creazione e al consolidamento di una nuova
cittadinanza europea.