Seminario di Leiria

CREDIT ACCUMULATION AND TRANSFER SYSTEMS
24 e 25 novembre 2000

 

 RELAZIONE per la CRUI
 
(a cura di  LF Dona’ dalle Rose, Universita’ di Padova, in data 10.12.2000)

 

 

Introduzione

Il Seminario (vedi il Programma in All 1) costituiva la prima tappa del cammino di avvicinamento a Praga 2001, secondo un calendario che il mondo accademico europeo si e’ dato (ad uso dei propri Governi) nell’ambito del cosiddetto processo di Bologna, e cioe’ delle dinamiche innescate dalla Dichiarazione della Sorbona prima e di Bologna poi.  Il calendario prevede altre due tappe intermedie prima del maggio 2001 e cioe’ un seminario in Finlandia su Short cycle university degrees (problematiche riguardanti il primo ciclo nell’ambito dei due cicli previsti dalla Dichiarazione di  Bologna) e, ancora, un seminario in Svezia sull’educazione transnazionale.

Come documento di riferimento per i lavori del presente Seminario  e’ stato indicato il Report (e l’Executive Summary) avente per titolo Fattibilita’ dell’estensione[1] dell’ECTS. Il Report e’ stato prodotto da uno Steering Group costituito dalla Commissione Europea (Direzione Generale Educazione e Cultura, DG EAC) e del quale faceva parte per l’Italia la prof.ssa Maria Sticchi Damiani. Esso e’ reperibile al sito web http://europa.eu.int/comm/education/socrates/ectsrap.pdf . Preziose anche le Questions and Answers on the ECTS Extension distribuite ai partecipanti (All.2).

Discreta e sempre squisita e’ stata l’azione del Coordinatore del Seminario, Pedro Lourtie, Direttore Generale  per l’Educazione Superiore, Ministero dell’Educazione portoghese, autore fra l’altro dell’opuscolo Higher Education in Portugal, distribuito nell’occasione.  Il Seminario ha svolto una importante azione di sensibilizzazione anche nei confronti delle istituzioni di Educazione Superiore del Portogallo; infatti (cfr All.3) oltre ai circa quaranta partecipanti provenienti da tutto il resto d’Europa (inclusi quattro studenti dell’ESIB), erano presenti circa sessanta persone, soprattutto docenti, dalle universita’ e dai politecnici portoghesi. Questo fatto ha talvolta condizionato le esposizioni e/o qualche conclusione del Seminario. Da notare infine, in questo medesimo contesto, che il Seminario si e’ tenuto presso lo Instituto Politecnico de Leiria, e cioe’ non presso una universita’, proprio a simboleggiare la vasta utilizzabilita’ dello strumento credito.

La Delegazione Italiana era composta dalla Dr.ssa Soccorsa Le Moli (MURST), dalla prof.ssa Maria Sticchi Damiani (Consigliere nazionale ECTS, LUISS Roma) e dal sottoscritto; era inoltre presente il prof Reinhard Schmidt, Universita’ di Firenze, in qualita’ di relatore del Gruppo di Lavoro n.1

Il Seminario si e’ articolato in tre sessioni: 1) una sessione plenaria di presentazione delle tematiche generali; 2) una sessione dedicata ai quattro gruppi di lavoro (workshops) previsti; 3) una sessione di conclusioni e raccomandazioni per i Ministri.

 

 

1.      TEMATICHE GENERALI

 

Dopo il saluto del Ministro  dell’Educazione della Repubblica Portoghese, il quale ha fra l’altro sottolineato il fatto che l’Educazione Superiore non e’ un’isola e che essa diventa vitale solo se e’ in grado di  legarsi ad altri segmenti formativi, il signor Pedro Lourtie ha introdotto gli scopi ed  i temi generali del Seminario, facendo spesso riferimento ai concetti ed agli obiettivi della Dichiarazione di Bologna. Di particolare interesse per il Seminario  la sua domanda finale  e cioe’ se la struttura a due cicli principali suggerita dalla Dichiarazione.di Bologna sia veramente appropriata ad ogni area disciplinare (ad es nell’area medica potrebbe produrre divergenze piuttosto che convergenza) o non sia meglio “identificare livelli comuni di riferimento per area di conoscenza, esprimibili in termini di crediti”.

A cura del prof Volker Gemlich[2] della Fachhochschule di Osnabruck e’ quindi seguita una appassionata disanima di come ha funzionato finora l’ECTS con riferimento soprattutto alla situazione tedesca ed elencandone punti di forza  e debolezze. La conclusione generale e’ che questo sistema, invidiato alla UE dal resto del mondo,  si presta anche  all’accumulazione dei crediti ed  alla estensione ad altri segmenti formativi. Stimolante per me e’ stata la sottolineatura del ruolo che i docenti dovranno assumere in quanto “Designers of degrees”,  aiutando gli studenti a mettere in fila le unita’ didattiche che da un lato rispettano i requisiti di un dato degree, dall’altro corrispondono al profilo dello studente, ai propri punti di forza e debolezze. In breve saper orientare al degree (al corso di studio), senza pervenire ad un congelamento dei cammini di apprendimento possibili [3], ma garantendo sempre allo studente sufficiente liberta’ di scelta (sottinteso,  seria e coerente).

Successivamente la prof.ssa Julia Gonzalez2 dell’Universita’ di Deusto, Bilbao, ha dato “un senso di prospettiva” alla transizione in atto dai crediti come (strumento di) trasferimento ai crediti come  accumulazione, soffermandosi sul “tempo di vita” dei crediti e sul “come collegare” ai crediti definiti in termini di carico di lavoro altre caratterizzazioni  aventi a che fare con i learning outcomes di una data attivita’ di apprendimento. Gli outcomes includono knowledge, competencies and skills. Sul “come collegare” la prof Gonzalez ha sottolineato la necessita’  di produrre riflessione, analisi e dialogo sui profili professionali cui deve dare sbocco la preparazione accademica, arrivando a definire area per area l’insieme dei learning outcomes desiderati. A tal fine bene si presta un  Progetto Pilota, coordinato al momento da Robert Wagenaar dell’Universita’ di Groningen, denominato Tuning Educational Structures in Europe. Il progetto Pilota[4] si sviluppera’ in maniera indipendente ma coordinata in cinque aree disciplinari diverse e cioe’ Matematica, Geologia, Business, Scienze dell’Educazione e Storia (NB Business e Storia facevano parte del vecchio Progetto Pilota ECTS). Verranno cercate sinergie, ad es. attraverso  le reti tematiche Socrates gia’ esistenti, con le seguenti altre aree: Chimica, Giurisprudenza, Fisica, Linguistica, Studi in Sviluppo Umanitario. Il progetto mira a sintonizzare le diverse strutture educative in Europa ed a raccogliere  esperienze riguardanti i profili e le competenze comunemente  accettati nelle varie aree disciplinari. Il progetto mira anche a coordinarsi con iniziative di ODL (IAD, Istruzione aperta ed a distanza) e di Life Long Learning.

 

2.      WORKSHOPS

I partecipanti  al seminario si sono suddivisi in quattro gruppi di lavoro (Workshops); il sottoscritto ha partecipato al Workshop 1. Tutti i Workshop hanno prodotto materiale preparatorio[5] scritto, al fine di stimolare la discussione.

·        Workshop 1 Sistemi di accumulazione dei crediti basati sul carico di lavoro e sulle competenze La  relazione introduttiva del prof Reinhard Schmidt (Firenze) ha toccato i seguenti punti: i).crediti e definizione di un Carico di lavoro annuale a tempo pieno; ii) metodologia di misura del carico di lavoro medio; iii) integrazione  dei concetti di carico di lavoro e competenze; iv) descrizione del progetto pilota della Regione Toscana denominato “Integrare”  e del Progetto Pilota “NECTAR” (analisi delle competenze e albero della conoscenza).  La discussione seguita all’introduzione e’ risultata assai vivace ed anche tormentata per alcuni fraintendimenti di natura interculturale che hanno accompagnato i lavori. Erano presenti sia il general rapporteur del Seminario (Stephen Adam) che M.me Ginette Nabavi (DG EAC).

 

Workshop 2 Accreditamento dell’apprendimrnto precedente (APL) ed accreditamento dell’apprendimento esperienziale precedente (APEL).  Non avendo partecipato, rimando alle conclusioni . Va notato come la parola accreditamento (accreditation in inglese) sia qui usata con un significato insolito: usualmente si accredita una istituzione, od anche un corso di studio offerto da una istituzione, dichiarando che risponde  agli standard richiesti. Qui ci si riferisce all’azione di riconoscere un’attivita’ di apprendimento in termini di crediti.

 

Workshop 3 Apprendimento a distanza ed apprendimento lungo tutto l’arco della vita Non avendo partecipato, rimando alle conclusioni.

 

Workshop 4 Connessione tra  Crediti e Diploma Supplement ed Europass Non avendo partecipato, rimando alle conclusioni.

 

 

3.      CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI PER I MINISTRI

 

Workshop 1: Sistemi di accumulazione dei crediti basati sul carico di lavoro e sulle competenze; dalla discussione, dallo scambio di esperienze avvenuto a latere  e dal report fatto in plenaria dalla prof Estela Pereira (Aveiro) e’ chiaramente emerso che:

 

·        non e’ ne’ saggio ne’ possibile stabilire un carico di lavoro medio annuale valido per ogni paese europeo; la bellezza dell’ECTS e’ la sua semplicita’ e la capacita’ che ha di abbracciare in Europa situazioni anche molto diverse per quanto riguarda il carico di lavoro medio annuale, in corrispondenza ai diversi stili di insegnamento/apprendimento;

·        fintanto che i crediti erano solo accademici ed utilizzati nello scambio di studenti si poteva far riferimento semplicemente al carico di lavoro corrispondente ai crediti approvati nell’ambito del cosiddetto Learning Agreement (fondato a sua volta sulla mutua fiducia fra le istituzioni coinvolte); nel momento in cui l’ECTS si trasforma in un sistema di accumulazione (e per di piu’ aperto anche ad istituti di formazione non universitari), occorre caratterizzare il credito anche con una nuova variabile completamente indipendente dal carico di lavoro e legata ai risultati (learning outcomes, che includono knowledge, competencies and skills); questa variabile puo’ essere il “livello (o ciclo o anno del ciclo)” a cui i crediti sono stati acquisiti e/o qualche altra semplice caratterizzazione come “tipo”, “natura” dei crediti; sul come identificare questa nuova variabile non esistono per il momento ricette generali e da piu’ parti e’ stato salutato con piacere l’avvento del Progetto Pilota illustrato da Julia Gonzalez (cfr sopra)[6].

·        in uno schema di accumulazione, occorre distinguere fra l’accumulazione che avviene presso una singola istituzione (puo’ essere il caso della recente riforma italiana) e l’accumulazione fatta dallo studente che si iscrive in successione in diverse istituzioni; in quest’ultimo caso,  la fiducia reciproca tra le istituzioni non e’ piu’ un concetto fondante, dal momento che ogni istituzione che riceve uno studente, che abbia accumulato crediti altrove, valutera’ autonomamente, sulla base di propri criteri, il riconoscimento dei crediti gia’ accumulati ai fini del prosieguo della carriera di quello studente presso di se. Su questo aspetto, criteri per il riconoscimento,  si e’ discusso poco al Seminario, anche se e’ stato chiaramente affermato che non e’ saggio ricercare standardizzazioni valide per tutta l’Europa.

·        Lo schema ECTS non e’ di per se stesso una garanzia di qualita’, ma aggiungendo trasparenza (ad es. nella costruzione dei curricula) costituisce uno strumento per una migliore valutazione della qualita’.

 

Workshop 2 Accreditamento dell’apprendimrnto precedente (APL) ed accreditamento dell’apprendimento esperienziale precedente (APEL): report di John Konrad, Leeds Metropoilitan. Le conclusioni sono state articolate in 12 diversi punti; tra i piu’ rilevanti , secondo la mia sensibilita’:

·        E’ importante che docenti da un lato ed esperti dall’altro condividano le decisioni riguardanti l’ “accreditamento” ;

·        Le decisioni  scaturiscono anzi spesso da un processo interattivo piu’ ampio che coinvolge anche altri attori (ad es ordini professionali) e tale processo puo’ essere lungo;

·        Far bene l’accreditamento richiede tempo e professionalita’: chi paga?

·        Una recente legge francese (che esclude l’educazione medica e paramedica) prevede il riconoscimento massimo possibile delle attivita’ relative ad un dato corso di studio con l’eccezione di almeno un modulo di apprendimento: in altri termini (se ho ben capito) secondo la legge  non si puo’ arrivare a conferire il diploma.

·        L’individuo ha un ruolo centrale nel processo di acreditamento.

Per quanto riguarda infine  cosa si intende  per prior learning il prof Konrad ha sottolineato che dovrebbe intendersi non tanto “i contenuti appresi 30 o 40 anni prima”, quanto l’abilita’/capacita’ di fare le cose.

 

Workshop 3 Apprendimento a distanza ed apprendimento lungo tutto l’arco della vita : report di A, Soeiro, Porto. Report ottimo dal punto di vista metodologico, comprensivo di: punti da discutere presentati dai partecipanti al workshop, riassunto dei punti principali, risposte alle domande scritte preparatorie del workshop. L’aspetto che piu’ mi ha colpito e’ stato l’accento sui costi della Educazione a distanza, sulle potenzialita’ di mercato dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e sulla necessita’ ─ quindi e se interessati ─ di investire in risorse umane[7].

Workshop 4 Connessione tra  Crediti e Diploma Supplement ed Europass: report di Inge Knudsen, Confederation of European Rectors’ Conferences. M.me Knudsen ha evidenziato come questi tre strumenti non sono legati tra di loro in maniera naturale, ma tuttavia essi possono ─  qualora usati assieme ─ produrre un valore aggiunto in termini di leggibilita’ dei titoli, trasparenza, impiegabilita’, contributo alla mutua interattivita’ fra le istituzioni. L’uso di questi strumenti dovrebbe essere definito dalle singole autorita’ accademiche e comunque dovrebbe far riferimento ad un processo di apprendimento che abbracci molti periodi diversi: e’ stato affermato che le generazioni future dovrebbero prepararsi  a cambiare lavoro nella loro vita  4-5 volte in media e fino a 10 volte!.

 

In fase di conclusioni, Pedro Lourtie, coordinatore del Seminario, ha proposto ai presenti alcune tesi riassuntive del dibattito, riservandosi di trasformale successivamente in raccomadazioni per i Ministri (copia sara’ inviata a tutti i  partecipanti). Le tesi proposte, arricchite nel corso del successivo dibattito,  riguardano:

1.      La possibilita’ di definire ogni curriculum di studio in termini di competenze, abilita’ e conoscenze; l’opportunita’ o meno di pervenire ad un sistema di riferimento comune a tutte le aree disciplinari; in questo ambito il progetto presentato da Julia Gonzalez sara’ comunque prezioso; inoltre durante lo sviluppo di quest’ultimo progetto andranno favorite occasioni comuni di dialogo e confronto fra le varie istituzioni di Higher Education.

2.      La necessita’ che il processo di dialogo sopra descritto coinvolga non solo gli accademici, ma anche gli altri attori della societa’ civile, e cio’ al fine di non chiudersi in uno sterile conservatorismo.

3.      La mancanza di un sistema europeo per la valutazione della qualita’.

4.      Il fatto fondamentale che la Higher Education non mira solo alla  impiegabilita’ dei propri diplomati.

 

Durante la tavola rotonda finale, il rapporteur generale Stephen Adam ha insistito sul fatto che, nella presente complessa situazione (globalizzazione, competitivita’, educazione trsnazionale,… ) lo strumento  ECTS ha delle potenzialita’ enormi per aiutare un dato sistema educativo a capire gli altri sistemi (non solo nel senso di sistemi nazionali, ma anche nel senso di sistemi di offerta formativa diversa coesistenti nel medesimo paese). Questa potezialita’ “che tutto puo’ abbracciare (over-arching)” va sviluppata attraverso un paziente processo di ricerca, che e’ chiaramente ancora in corso.

Il motto conclusivo e’ stato: we need “cultures in dialogue”.

 



[1] Per estensione si intende qui la applicazione dei principi e della pratica ECTS (fin qui applicati primariamente alla mobilita’ Erasmus)  a tutti i programmi delle isituzioni di educazione superiore (Higher Education).

[2] Sono disponibili a richiesta gli hand- outs

[3]come sembrerebbe di fatto talvolta avvenire nel processo di applicazione della legge italiana di riforma, allorche’ i crediti liberi  vengono  quasi tutti assegnati alle prime tre tipologie, ndr

 

[4] il progetto pilota, presentato alla Commissione Europea da Julia Gonzales (ES), Volker Gemlich (DE), Maria Sticchi Damiani (IT),  Robert Wagenaar (NL) and Chantal Zoller (BE),  e’ stato successiovamente approvato e finanziato. Il Progetto ha ricevutro dichiarazioni di interesse da moltissime istituzioni. Le effettive partecipanti verranno scelte a livello dei singoli paesi, anche con il contributo delle Conferenze dei Rettori.

[5] Questi materiali sono disponibili a richiesta

[6] In questo contesto a me personalmente sembra che il decreto italiano  sulle classi ed i vincoli sulle tipologie di crediti costituiscono un primo interessante approccio operativo ai problemi posti dal Progetto Pilota, ndr. 

 

[7] su questo punto forse la CRUI potrebbe avviare un riflessione tesa ad assegnare risorse alle universita’ italiane disponibili ad avviare progetti concreti in quest direzione, ndr.