Dichiarazione congiunta tra
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Provincie Autonome e
Conferenza dei Rettori delle Università Italiane



Premessa

La prospettiva europea e il decentramento amministrativo impongono un ripensamento dell'organizzazione dello Stato, soprattutto nei settori che riguardano più direttamente lo sviluppo sociale, come la scuola e il lavoro.

Sulla scorta di qualche consolidata esperienza, un grande contributo in questa direzione può essere portato nel nostro Paese dai sistemi istituzionali a rete, in particolare le regioni e le università, a condizione che tra di essi crescano il dialogo e la collaborazione finalizzata alla realizzazione di progetti specifici di respiro nazionale.

L'Agenda 2000 e il conseguente Patto sociale affermano con forza la necessità di ammodernare le politiche del mercato del lavoro e dell'occupazione attraverso lo sviluppo delle politiche della conoscenza (ricerca, innovazione, educazione e formazione) e quindi individuano le aree prioritarie di intervento e di sviluppo sulle quali università e regioni possono trovare comuni spazi di intervento.

Il Tavolo di indirizzo in materia di formazione professionale

Già nel 1995 la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e la Conferenza dei Rettori delle Università concordarono la costituzione di un Tavolo di indirizzo in materia di formazione professionale, con il quale si intendeva promuovere il raccordo delle azioni in questo campo, soprattutto quelle inerenti il rapporto con la Comunità Europea e le sue specifiche fonti di finanziamento.

Il lavoro fatto è stato importante perchè ha portato a sviluppare un progetto nazionale di indubbio successo come Campus e ha consentito anche di trovare forme di collaborazione tra università e singole regioni sulla realizzazione di progetti del tipo di Campus su scala regionale.

Nella sostanza sono stati anticipati i temi, diventati oggi così attuali, relativi all'integrazione dei sistemi formativi, in un'ottica di condivisione delle finalità nel rispetto delle peculiarità e dell'autonomia di ogni soggetto.

Lo sforzo comune, sulla scorta dell'esperienza maturata, deve adesso essere indirizzato verso lo studio, l'analisi e l'individuazione delle nuove esigenze occupazionali e dei relativi processi formativi. L'istruzione e la formazione rivestono un ruolo fondamentale; ad ogni persona deve essere data la possibilità di individuare i percorsi più corretti, di correlare le diverse esperienze formative e/o lavorative e di muoversi nel mondo del lavoro con rapidità e competenza, senza barriere e ostacoli.

Una nuova alleanza

L'occasione offerta dalla nascita del sistema di formazione integrata e dalla riforma degli ordinamenti didattici universitari (laurea triennale e successiva laurea specialistica biennale, con larga autonomia didattica agli atenei) deve essere colta fino in fondo per rinnovare l'alleanza già delineata nel 1995, rendendo concreta ed efficace la collaborazione tra sistema delle regioni e sistema delle università.

L'alleanza potrebbe svilupparsi su quattro filoni principali:

Per perseguire gli scopi di questa alleanza sarebbe dunque utile attivare, oltre ad un tavolo di coordinamento nazionale, anche tavoli regionali unici di programmazione dell'alta formazione professionale di cui le università facciano parte.

Roma, 14 ottobre 1999
Il Presidente
Vannino Chiti

 

Il Presidente
Luciano Modica