Documento CRUI
Sulla Relazione alle Camere
del Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica
Approvato dall'Assemblea Generale della CRUI
Udine, 19 febbraio 1998

I. Premessa

Il documento nel suo complesso merita apprezzamento soprattutto in riferimento all'obiettivo di presentare al Parlamento un progetto di riordino complessivo del sistema nazionale di ricerca (S.N.R.) capace di fissare nuove regole per la sua organizzazione e sviluppo, ma capace anche di determinare, da parte del governo e delle forze politiche, un significativo e prioritario intervento di sostegno che ne consenta il riallineamento rispetto ai Paesi europei, gli Stati Uniti e il Giappone. Si prende in particolare atto con soddisfazione del fatto che è stato con coraggio riconosciuta la situazione di inadeguatezza finanziaria complessiva e il disequilibrio sia territoriale sia disciplinare della ricerca in Italia con la ferma determinazione di utilizzare adeguati strumenti.

Considerata l'ampiezza del documento preso in esame e la molteplicità dei temi da esso trattati, la CRUI ritiene di dovere avanzare alcune costruttive proposte che segnalino soprattutto strumenti integrativi capaci di assicurare un reale processo di sviluppo della ricerca, garantendone e salvaguardandone i fondamentali principi di libertà e di autonomia sia a livello dell'architettura globale del S.N.R. sia a livello dei singoli interventi.

II. Sulla "architettura" del Sistema Nazionale di Ricerca

L'architettura, così come configurata dal documento, per una parte utilizza strutture già esistenti e per un'altra prefigura la creazione di tre nuovi organismi destinati ad assumere un ruolo di determinante rilevanza (Segreteria Tecnico-Scientifica, C.R.T., Assemblea o Comitati Scientifici Nazionali).

Poiché però le modalità di intervento di tali organismi non risultano ancora ben definite, soprattutto in riferimento alle esigenze di ricondurre a sistema le attività degli enti e istituzioni coinvolti nella ricerca, appare necessario ed urgente individuare una loro possibile concretizzazione che sia idonea a realizzare i dichiarati obiettivi di trasparente razionalizzazione del S.N.R. garantendo nel contempo un equilibrato sviluppo di quanto si è fin qui realizzato.

In proposito la CRUI ritiene di dover anzitutto sottolineare che ogni cura deve essere posta per assicurare che tali organismi esprimano al massimo livello capacità e competenza scientifica, rigorosamente escludendo qualsivoglia influenza extrascientifica, e che ciò può essere assicurato soltanto riservando un ruolo centrale di collegamento e coordinamento al MURST.

Quanto ai tre organismi summenzionati si può osservare quanto segue:

Segreteria Tecnico-Scientifica.

Tale organo dovrebbe raccogliere ed elaborare dati conoscitivi sull'esatta situazione del S.N.R. nonché gli strumenti necessari alla loro analisi assumendo quindi l'indispensabile funzione di raccogliere informazioni affidabili su tutti i soggetti ed i programmi connessi con il funzionamento della ricerca.

In sostanza compito primario della Segreteria deve essere la creazione e il continuo monitoraggio di una rigorosa e tendenzialmente completa anagrafe nazionale della ricerca, efficace ed aggiornata, accessibile, anche per via telematica, a tutte le strutture interessate.

Per rispondere a questa essenziale esigenza la CRUI sottolinea che, tra le possibili metodologie per la costituzione di tale segreteria sia necessario, almeno in una fase iniziale, procedere attraverso un meccanismo di reclutamento mediante distacco sulla base di indicazioni adeguatamente motivate (curricula) da parte di tutti i soggetti interessati, compresa la CRUI in quanto organo rappresentativo delle Università, con possibilità di partecipazione anche di funzionari amministrativi di comprovata esperienza.

C.R.T. -
Tale Organo deve essere composto da soggetti di sicura affidabilità e prestigio scientifico nazionale ed internazionale coinvolti a tempo pieno e selezionati sulla base di competenze analiticamente documentate.

Per svolgere la propria funzione di consulenza al Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, il Comitato è istituito presso il MURST e i suoi componenti proposti dal Ministro competente sentiti tutti gli organismi coinvolti inclusa la Conferenza dei Rettori. Occorre infatti che l'autorevolezza scientifica dei suoi esponenti garantisca una diffusa credibilità e assoluta imparzialità nei delicati compiti che verranno assunti dal Comitato stesso.

A tale organo è affidato, oltre al compito di monitoraggio del S.N.R. e del suo confronto con il contesto internazionale, l'elaborazione di proposte che, partendo da una solida base conoscitiva formulata anche dal confronto con le proposte (bottom-up) provenienti dal mondo complessivo della ricerca, rappresentino possibili scenari di sviluppo del sistema di ricerca. Tali proposte suggerite all'organo di Governo e rese operative attraverso le decisioni del CIPE - ricerca potranno essere recepite nei piani relativi al Programma Nazionale per la Ricerca da inserirsi nel documento di Programmazione Economica e Finanziaria.

Assemblea -
Tale organo dovrebbe essere l'elemento rappresentativo di tutti i soggetti (Università, enti, imprese, pubbliche amministrazioni) coinvolti a vario titolo nel S.N.R. Ne discende che tale rappresentatività può essere garantita esclusivamente attraverso procedimenti elettivi idonei, che la CRUI vede realizzabili mediante la previsione di due fasi distinte (elezioni di primo e di secondo grado).

L'Assemblea non dovrebbe avere compiti di gestione, ma dovrebbe invece rappresentare la sede ideale in cui porre in discussione ed esaminare criticamente gli indirizzi programmatori elaborati dal Comitato Interministeriale e dal CIPE - Ricerca.

Si creerebbe così una analogia con le funzioni proprie dell'ESTA a livello Europeo e si potrebbe, in alternativa, proporre, anche per la creazione dell'Assemblea, meccanismi analoghi a quelli operanti a livello comunitario per la costituzione dell'ESTA stessa.

Si ritiene peraltro doveroso ribadire che questa complessa architettura può rispondere alle esigenze del sistema stesso, nei termini precedentemente esposti, soltanto se la funzione del C.R.T. viene intesa quale organo di consulenza del responsabile del Ministro competente (MURST).

Se tale processo dovesse configurarsi in termini diversi si verrebbe ad impoverire ed a pregiudicare la funzione di coordinamento e di promozione che ha a suo tempo motivato la istituzione stessa del Ministero.

D'altro canto la competenza del MURST in ambito di designazione dei componenti delle strutture istruttorie e programmatorie del sistema trova giustificazione solo se ad esse si affianca una struttura elettiva di controllo.

III. Altre osservazioni

Poiché alla base del documento preso in esame, come anche dell'attuale orientamento governativo, è stato esplicitamente posto l'obiettivo di portare il S.N.R. ad una reale competitività a livello nazionale e internazionale, la CRUI ritiene, per quanto riguarda le metodologie della valutazione, che sarebbe inopportuno e fuorviante, data anche la profonda diversità tra settori, finalità, metodologie, delle varie attività di ricerca, creare un organismo con compiti "generali" di valutazione del tipo degli attuali Osservatori. Si ritiene invece opportuno, anche in linea con i più avanzati sistemi internazionali, avvalersi dell'opera di revisori anonimi attingendo di volta in volta ad un apposito albo di referees nazionali ed internazionali il più ampio possibile, che garantisca competenze specifiche sui vari settori disciplinari nell'ambito sia di ricerche di base sia di ricerche finalizzate in analogia a quanto la CRUI e lo stesso MURST stanno attualmente sperimentando.

Vengono inoltre suggeriti due ulteriori linee di intervento:

  1. una deregolamentazione o delegificazione che assicuri agli operatori del S.N.R. una reale autonomia statutaria orientata ad una gestione di tipo privatistico specie sul personale (reclutamento, mobilità, ecc.);
  2. una defiscalizzazione degli investimenti privati per tutte le attività istituzionali svolte dalle Università, e una incentivazione ad imprese disposte ad assumere anche a tempo parziale personale qualificato per la ricerca (dottori di ricerca).

La CRUI ritiene altresì che in attesa dell'avvio della riforma non sia accettabile che si creino, attraverso atti parlamentari manifestamente incongruenti con gli intenti di razionalizzazione più volte sottolineati dallo stesso documento ministeriale, nuovi enti o si provveda a finanziamenti straordinari.

Sui problemi di riordino che la riforma comporta per gli enti ed il C.N.R., infine, la CRUI ritiene che si dovrebbe procedere con metodologie di indirizzo molto generali che consentano autonome proposte di ristrutturazione da parte dei singoli Enti, sulla base delle specifiche finalità o obiettivi degli stessi.

IV. La ricerca universitaria

Quanto alla ricerca universitaria che, non va dimenticato, da sola raccoglie quasi il 70% delle risorse umane impegnate a livello nazionale nella ricerca pur essendo destinataria di una percentuale assai inferiore dei fondi globali riservati a tale settore, la CRUI, ribadita la necessità che venga garantita piena libertà di ricerca e quindi autonoma capacità di innovazione, ritiene che si debbano sensibilmente potenziare le tradizionali fonti di finanziamento soprattutto attraverso:

Al fine di favorire un più adeguato ricambio generazionale del corpo dei ricercatori, precondizione questa insostituibile per il futuro dello stesso S.N.R. si sottolinea infine la necessità di procedere in tempi brevi ad un sensibile ampliamento del personale addetto alla ricerca, mediante contratti a tempo determinato attribuiti a progetti di rilevanza nazionale finalizzati alla crescita ed allo sviluppo di quei settori disciplinari nei quali siano state ravvisate le condizioni scientifiche per un loro significativo potenziamento.