Protocollo d'intesa
tra la Conferenza dai Rettori e la Farmindustria
Premesso
che la cooperazione tra Università e mondo imprenditoriale, come anche con le altre componenti sociali, può offrire un contributo rilevante, oltre che alla crescita economia e civile del Paese, allo sviluppo dei relativi sistemi, in particolare alla qualificazione delle attività formative, di ricerca, di innovazione condotte sia in ambito universitario che in ambito produttivo;
che la formazione qualificata e la ricerca assumono carattere strategico come fattori di sviluppo di una società evoluta e tecnologicamente avanzata,
preso atto
della comune volontà di assumere iniziative che concorrano alla qualificazione delle attività formative, di ricerca, di innovazione, condotte sia in ambito universitario che produttivo.
La Conferenza dei Rettori,
come sede di raccordo degli Atenei italiani
e la Farmindustria
come espressione del mondo imprenditoriale del settore farmaceutico,
convengono su quanto segue
In particolare:
a livello centrale attivare un "tavolo" permanente di analisi, proposta, monitoraggio e valutazione tra Università, Enti pubblici di ricerca e Rappresentanze imprenditoriali;
a livello regionale definire una sede intermedia di raccordo e scambio capace di garantire il massimo di informazione e di sinergie tra università e settori produttivi;
a livello locale e/o settoriale promuovere e diffondere la creazione di accordi tra imprese, loro rappresentanze. Università ed altri partner interessati.
Le parti concordano in particolare sull'esigenza di:
pervenire ad un miglioramento della produttività del sistema di ricerca del Paese e ad un maggiore impegno non soltanto sul piano quantitativo ma anche su quello qualitativo ed all'individuazione di strumenti che consentano una più attenta valutazione dei risultati dei programmi di ricerca;
investire maggiori risorse nella ricerca, sia da parte pubblica che da parte del sistema produttivo;
prefigurare condizioni ed opportunità tali da garantire la creazione e lo sviluppo di stabili rapporti di collaborazione tra tutti i soggetti interessati alle attività di R&S;
acquisire una maggiore flessibilità di impiego e di organizzazione delle risorse e delle strutture di ricerca;
promuovere strutture e forme di partecipazione alla ricerca meglio aderenti alle necessità indotte dalla collaborazione Università/Impresa (rapporto personale docente/di ricerca/tecnico: nuovi profili professionali nell'area tecnica; contratti a termine; distacchi temporanei);
rafforzare le infrastrutture di ricerca e di innovazione del Paese (reti nazionali, istituti di ricerca, parchi scientifici e tecnologici);
definire criteri precisi di individuazione dei parchi scientifici, concentrando le risorse su iniziative effettivamente orientate e impegnate nell'innovazione ed a vantaggio delle attività produttive locali;
creare appositi sezioni, all'interno degli Atenei o dei parchi scientifici o delle Associazioni Industriali, dedicate allo sviluppo di tecnologie nelle piccole e medie imprese (sportelli per le piccole e medie imprese) e capaci di svolgere il ruolo di collettori delle esigenze espresse dalle piccole e medie imprese e di interfaccia tra queste e l'Università;
proporre opportune misure di carattere fiscale che premino, fra le altre, le attività di R&S commissionate dalle imprese alle Università;
curare l'informazione che rimane momento centrale nel processo di trasferimento dei risultati delle attività di ricerca alle piccole e medie imprese;
favorire una maggiore sinergia tra Università e Imprese nella partecipazione ai programmi di ricerca comunitari ed internazionali.