FINANZIAMENTO ISTITUZIONALE E DIRETTO DELLA RICERCA ISTITUZIONALE
Azioni MURST per il finanziamento istituzionale e diretto della ricerca universitaria
Obiettivi delle azioni MURST:
a) RICERCA FONDAMENTALE ORIENTATA E RICERCA DI SVILUPPO
Si veda Nota (1) Promuovere la ricerca universitaria, con particolare
riferimento a quella fondamentale orientata, e favorirne le
ricadute industriali, sociali, economiche sul sistema Italia
mediante lo sviluppo delle applicazioni, verso l'ambiente industriale
e dei servizi
b) RICERCA SPONTANEA E RICERCA TEMATICA
Finanziare o cofinanziare sia la ricerca libera, cioè quella
spontaneamente proposta dai ricercatori, sia la ricerca tematica,
cioè quella attuata su commissione in risposta a Piani Nazionali
Triennali del MURST tenendo conto della necessità istituzionale e
costituzionale di un suo finanziamento di base e del suo
coinvolgimento con la didattica e la formazione universitaria.
c) RICERCA INTERNAZIONALE
Incentivare i collegamenti con la ricerca internazionale e favorire
l'apporto dei ricercatori italiani alla definizione dei futuri
Programmi Quadro della Commissione Europea (CE) e la loro
compartecipazione ai programmi di ricerca finanziati dalla
stessa Commissione nell'ambito del Programma Quadro attuale e alle
altre iniziative (COST, Fondi strutturali, EUREKA, EMBI, ecc).
d) SVILUPPO COMPETENZE AMMINISTRATIVE
Stimolare lo sviluppo delle competenzeamministrative
degli Atenei nella gestione dei programmi di ricerca, per migliorare
la collaborazione tra ricercatori e amministrativi. anche al fine di
elevare la competitività degli Atenei italiani in sede
comunitaria.
Nota (1).
Occorre sottolineare che una delle finalità più importanti
di questo documento è quella di prospettare nuove azioni dirette del
MURST per il sostegno e l'orientamento della ricerca universitaria.
Quest'ultima va anche intesa quale strumento di sviluppo culturale e
addestramento intramurale dei giovani e attuata attraverso il
sostegno della ricerca liberamente proposta dai ricercatori (ricerca
spontanea) non vincolata da finalità immediata di tipo applicato o di
sviluppo, rivolgendo maggiore attenzione, all'attività di ricerca dei
settori linguistico-letterario, storico, giuridico, socio-politico ed
economico. La crescente necessità di operare nel superamento delle
tradizionali divisioni tra discipline scientifiche e discipline
umanistiche è anche dovuto a un flusso bilaterale tra mondo della
ricerca e mondo sociale-economico che impone nuove capacità di
organizzare risposte multidisciplinari flessibili alle problematiche interdisciplinari. Il
valore della ricerca universitaria è stato ancora recentemente e
autorevolmente evidenziato in una lettera comparsa nel Maggio scorso
su "Physics Today" (Allegato 1) a firma dei più importanti "Industry
executives" degli Stati Uniti.
La necessità di nuovo sostegno all'attività di ricerca universitaria,
ne è anche motivato dalla considerazione che questo tipo di ricerca
può con minore facilità utilizzare come fonte di risorse i progetti
comunitari o quelli gestiti dai numerosi Enti o Ministeri del nostro
Paese, in quanto è sempre meno accettato da parte dei sistemi
economici nazionali e comunitari il costo di ricerche il cui scopo
sia il mero miglioramento della conoscenza fino a so stessa. Poiché
il tradizionale concetto di ricerca di base e applicata è ritenuto
obsoleto ` stata coniata la nuova definizione di "Ricerca
fondamentale orientata" (focussed fundamental research), per
sottolineare come ogni ricerca, anche di base, possa venir sostenuta
dai finanziamento pubblico solo a fronte di una finalità applicativa
esplicita, ancorché riferita al lungo periodo. E' pur vero che la
differenza tra la definizione tradizionale di ricerca di base e
quella fondamentale orientata può risultare, in taluni casi, molto
tenue. In realtà la nuova definizione sottolinea l'impegno del
ricercatore a conseguire una finalità utile, anche se remota nel
tempo, per la società che lo sostiene, ma di nuovo rende sempre più
problematico il sostegno a larghe parti della ricerca universitaria
libera, spontanea e di base soprattutto nel settore umanistico ma
anche nel settore scientifico.
Sussiste poi il problema della "Ricerca di sviluppo" e della
ricerca industriale (Ricerca applicata) rivolte alla realizzazione di
concrete finalità applicative, finanziabili sia con fondi privati che
pubblici, nazionali e comunitari. Le fonti e metodologie di
finanziamento più importanti per tali obiettivi riguardano solo
parzialmente questa proposta (si veda Allegato 2). Si sottolinea che
anche se non si intende approfondire il tema degli Enti di ricerca
(CNR, ASI, Istituti Nazionali, ecc.) è indispensabile sottolineare
l'esigenza che vi sia completa permeabilità tra Università e tali
Enti.
Gli Allegati 3 e 4 contengono una breve riflessione sugli Istituti
Nazionali e sui Parchi Scientifici e Tecnologici.
Azioni COST della Commissione Europea
(European Cooperation in the Fieid of Scientific and
Technical Research)
Premessa
Il programma COST della CE è rivolto a stimolare la cooperazione
comunitaria su nuovi temi ritenuti importanti dai ricercatori degli
Stati membri, ma non ancora finanziati dal Programma Quadro in
atto.
Se l'azione, proposta da gruppi di ricercatori europei (ricerca
libera), supera l'iter procedurale di approvazione previsto dal
regolamenti CE e viene sottoscritta dai governi interessati, il
programma COST provvede a finanziare solo le spese per attuare
il coordinamento. I costi delle ricerche sono a carico degli
Stati membri che, autonomamente, sottoscrivendo o meno il
corrispondente Memorandum of Understanding, (MoU), manifestano il
foro interesse per una specifica azione COST. Pertanto, lo Stato che
aderisce a una specifica azione COST si impegna a finanziare la
corrispondente ricerca. Se i risultati dell'azione (di solito
triennale o quadriennale), sono positivi, questa può venir trasferita
al Programma Quadro successivo, che provvederà a finanziare
direttamente la ricerca futura su quel tema attraverso i consueti
meccanismi competitivi della CE.
Si sottolinea quindi l'elevato valore strategico di COST per i
ricercatori partecipanti, soprattutto come "investimento" futuro. Il
Governo italiano, pur avendo già sottoscritto numerosi MoU di
azioni COST, attraverso il MURST, non ha mai rispettato gli impegni
connessi, cioè non ha sinora finanziato esplicitamente le
corrispondenti ricerche nazionali (anche per mancanza di risorse, ad
esempio dal Capitolo di bilancio MURST n. 28.01).
Proposta
Il MURST dovrebbe diffondere l'informativa concernente sia le
modalità di attuazione dei progetti COST sia l'elenco dei progetti
sottoscritti dal Governo italiano (e quindi attivati).
Il MURST finanzia, eventualmente di concerto con altri Ministeri o
Enti, tutti i programmi di ricerca COST sottoscritti per conto del
Governo italiano, mediante finanziamenti pluriennali al 100% dei
costi marginali.
Il Dipartimento Ricerca del MURST eroga il finanziamento, dato che i
programmi COST sono sempre a partecipazione mista Università,
Industria, CNR e altri Enti.
Il finanziamento viene erogato, a fronte della presentazione di un
unico progetto nazionale, a opera di un responsabile scientifico-
amministrativo, attraverso un unico contratto pluriennale per
ciascuna azione sottoscritta, stipulato coi responsabile suddetto.
Il responsabile provvede ad amministrare il contratto attraverso una
istituzione da lui individuata e a finanziare le Unità Operative (UO)
eventualmente mediante contratti associati.
Le UO possono afferire a qualsiasi Ente ammesso all'azione COST dalla
CE. Non c'è quindi competizione poiché si tratta di azioni già
vagliate e approvate dalla CE. Però occorre una Commissione MURST
con competenza tecnico-scientifica, che esamini la idoneità e
congruità dei progetti sottoposti rispetto ai relativi MoU
sottoscritti e che effettui la valutazione dei risultati in itinere
ed ex post.
Progetti di collaborazione internazionale di ricerca
(Finanziamento MURST cap. bilancio 28.01)
Premessa
Da alcuni anni è stato istituito un fondo gestito dalla CRUI per
l'attivazione di mini-progetti di collaborazione di ricerca con la
Francia e con la Germania e più recentemente anche con il British
Council. Commissioni miste tra Rettori dei Paesi interessati esaminano
e approvano alcune tra le molte richieste avanzate.
Nel sottolineare il grande interesse di questa iniziativa si fa
presente il valore strategico di queste azioni che promuovendo una
iniziale collaborazione stimolano l'attivazione di progetti a livello
comunitario da parte di ricercatori coinvolti in questa
iniziativa.
Proposta
Il MURST dovrebbe istituzionalizzare questa iniziativa e implementare
le risorse a essa destinate quale strumento di grande efficacia per
la promozione della partecipazione di ricercatori italiani ai
Programmi Comunitari.
Azioni Progetti Nazionali (Art. 3 Legge 168/89)
Premessa
I finanziamento messi a disposizione dal MURST (fondi 40%) sono
progressivamente diminuiti nel corso degli anni (vedasi Tabella
storica in allegato 5) per cui il loro valore monetario reale è ormai
diventato inadeguato.
Si propone l'istituzione di un nuovo strumento di finanziamento nel
quale i progetti di Ricerca siano formulati in risposta alle
priorità indicate nel Piano Triennale di Ricerca del MURST
(ricerche tematiche) e/o essere propedeutici alla
partecipazione dei ricercatori italiani al Programma Quadro della
UE in atto.
Dal Piano triennale della ricerca 1994-96 del
MURST
Agricoltura e pesca (settore lattiero-caseario, carni bovine,
olii, ortofrutta, viti-vinicoltura, fioricuitura, tecnologie per
la pesca, mari- acquacoltura)
14.
Ambiente e territorio (gestione del territorio, inquinamento)
15.
Tecnologie per la conservazione dei beni culturali
16.
Sviluppo socio-economico (innovazione tecnologica e
organizzazione del lavoro, educazione, esclusione sociale,
funzionamento della pubblica amministrazione)
Si raccomanda che, in fase di aggiornamento del Piano
vengano inclusi temi specifici concernenti le aree delle
scienze storiche, linguitico-letterarie, guridiche, socio-politiche
ed economiche
Proposta
Il MURST emana, ogni anno, un bando invitando gruppi di ricercatori a
consorziarsi e a sottoporre progetti competitivi di ricerca
triennale sulle tematiche indicate dal Piano Triennale o
propedeutiche al Programma quadro della U.E.
Ciascun progetto è presentato da un coordinatore nazionale.
Il Dipartimento Università del MURST eroga i finanziamenti, coprendo
il 100% dei costi marginali, ai Progetti approvati attraverso
contratti triennali stipulati con i coordinatori nazionali,
che provvedono ad amministrarli attraverso l'istituzione da foro
individuata e a finanziare le UO, eventualmente mediante contratti
associati.
Le UO appartengono, di massima, a diverse Università. Commissioni
Nazionali selezionano i progetti, li approvano ed effettuano la
valutazione dei risultati (valutazione ex ante, in itinere, ex
post; si veda "LA VALUTAZIONE DELLA RICERCA UNIVERSITARIA").
Azioni Progetti Locali
Premessa
Il budget degli Atenei contiene la quota finanziaria pregressa
relativa agli ex fondi MURST 60%. Gli Atenei possono pertanto
impegnare parte di tale budget per finanziare autonomamente i propri
ricercatori (si veda punto 7) Sembra però opportuno che il MURST
stimoli progetti locali finanziandoli attraverso la nuova formula di
accordi di programma dedicati alla ricerca libera di
Ateneo.
Tali progetti sono autonomamente sottoposti dagli Atenei al MURST
(non sono cioè in risposta a un bando), con scadenza biennale e
possono avere anche carattere interdisciplinare favorendo cosi la
collaborazione tra U.0. appartenenti a diverse strutture dello stesso
Ateneo.
Proposta
Gli Atenei sottopongono al MURST, nello stipulare accordi di
programma, anche progetti di ricerca libera, indicando per ciascuno
un coordinatore scientifico.
Il Dipartimento Università del MURST, previo giudizio favorevole di
una Commissione MURST tecnico-scientifica, negozia il loro
cofinanziamento pluriennale, al 50% dei costi marginali con
l'Ateneo nell'ambito degli accordi di programma. Eroga il
cofinanziamento ai singoli Atenei proponenti, che attuano gli accordi
di programma attraverso contratti stipulati con il coordinatore
scientifico locale di ogni progetto che provvederà ad amministrare i
fondi e a finanziare le ricerche, coinvolgendo Dipartimenti e
Istituti interessati.
I risultati sono valutati ex post dalla predetta Commissione.
Azioni Grandi Attrezzature Scientifiche
Premessa
Costituiscono una "dote", negoziata attraverso accordi di programma
con i singoli Atenei richiedenti, per potenziare specifiche capacità
di ricerca degli I Atenei, al fine di sviluppare competenze peculiari
e di favorire la loro compartecipazione alle Azioni 1 e 2 e ai
programmi di ricerca finanziati dalla CE nell'ambito del vigente
Programma Quadro.
Proposta
I fondi sono erogati dal Dipartimento Università del MURST in settori
individuali, per ciascun Ateneo, attraverso l'azione di valutazione
della ricerca universitaria (vedasi punto 7) nell'ambito di specifici
accordi di programma stipulati con i singoli Atenei.
Azione Laboratori Università-Indistria
Premessa
Si tratta di attivare Laboratori di ricerca avanzata presso
l'Università realizzando Centri di eccellenza di interesse
industriale (ricerca tematica). I fattori essenziali per la scelta
dei settori di intervento sono tre:
1.
Manifestazione di interesse da parte delle Imprese che devono
indicare il settore
2.
Concomitante esistenza di competenze "eccellenti" nel settore
indicato presso l'Università (vedasi "VALUTAZIONE DELLA RICERCA UNIVERSITARIA")
3.
Intervento programmato per garantire la massa critica
all'iniziativa
Questa formula è già stata ampiamente collaudata all'estero, allo
scopo di favorire l'interazione tra Università, grandi Imprese e PMI.
Proposta
L'attuazione dei laboratori Università-industria può consistere nel
conferimento, da parte delle Aziende dei beni strumentali, dei
tecnici occorrenti e di un limitato numero di ricercatori che
hanno il compito di indirizzare le attività del Laboratorio nel
settore di interesse delle Aziende stesse e di garantire il
trasferimento dei risultati. L'Università fornisce i locali,
eventuali attrezzature esistenti, lo staff di ricerca con competenze
adeguate e lo staff di supporto, tipicamente costituito dai tesisti,
dai dottorandi e dai borsisti universitari post-dottorato.
Si propone che il MURST eroghi, per ogni Laboratorio attivato, un
cofinanziamento iniziale a fondo perduto, da definirsi caso
per caso, attraverso la formula dell'accordo di programma
eventualmente in sinergia con "LE AZIONI PROGETTI LOCALI" e "LE AZIONI GRANDI ATTREZZATURE SCIENTIFICHE").
Si propone che i cofinanziamenti erogati dalle industrie siano
considerati oneri deducibili dalla tassazione lorda.
Valutazione della Ricerca universitaria
La valutazione della ricerca universitaria è un atto improrogabile,
quale elemento necessario per migiiorarne la qualità e quale base
oggettiva per assegnare le risorse.
Una provvida legislazione ha sinora consentito al ricercatore
universitario ampia autonomia e libertà di ricerca. Affinché tale
autonomia non diventi un arrogante privilegio, che l'attuale
situazione economica tenderebbe a ridurre accrescendo le obbligazioni
didattiche a scapito della ricerca, occorre attuare una seria ed
esplicita valutazione della ricerca.
Se le proposte contenute in questo documento tendono tutte a
richiamare lo Stato a soddisfare l'obbligo di fornire alle
Università le risorse occorrenti per la ricerca istituzionale, non
può essere sottaciuto il fatto che, per il professore universitario,
la ricerca è un diritto-dovere, non certo una opzione. Quindi
l'attività di ricerca deve essere sottoposta a valutazione.
La CRUI ha incaricato una commissione di delegati rettorali di
formulare una proposta (nota 2) a cui si rinvia.
In particolare, si ricorda che il MURST ha affidato all'ISTAT la
predisposizione e la gestione di un sistema informativo per la
valutazione della ricerca universitaria. La CRUI dovrebbe essere l'organo tecnico che concorre con il MURST
a definire la metodologia predisposta dall'ISTAT per valutare la
ricerca universitaria (unitamente alle altre attività istituzionali
degli Atenei), e che ne supervisiona l'applicazione (ovviamente, senza
interferire sui risultati).
Inoltre la Commissione Europea sta organizzando una rete sulla
valutazione della ricerca, con nodi presso gli Stati membri. La CRUI dovrebbe Proporsi alla CE come gestione di uno dei nodi
della rete specializzato per la ricerca universitaria
Nota (2):
"Una proposta per la valutazione delle attività di ricerca
delle Università", CRUI, Luglio 1995.
Ricerca di Ateneo
Gli Atenei impegnano parte del proprio budget, che incorpora la quota
storica ex MURST 60%, per finanziare autonomamente i propri
ricercatori (ricerca spontanea).
Anagrafe Nazionale della Ricerca
Tutti i dati concernenti le azioni precedenti devono confluire in
una anagrafe nazionale della ricerca, efficace e aggiornata in tempo
reale, basata sulla infrastruttura telematica di ricerca di cui ai
punto 14.
Sussiste comunque il problema di valutare in maniera organica il
tempo effettivamente dedicabile alla ricerca da parte di professori e
ricercatori universitari. Tale problema è già stato risolto da
alcuni Atenei, negoziando una soluzione ragionevole con la
Commissione Europea.
Azioni Amministrative
Premessa
Alla efficienza ed efficacia del sistema ricerca contribuisce in
maniera essenziale la elasticità, semplicità e rapidità attuativa
degli strumenti operativi e una elevata professionalità degli
operatori amministrativi.
E' necessario favorire lo sviluppo di capacità gestionali che
integrino competenze amministrative e tecnico-scientifiche con i
necessari aspetti di gestione e di mobilità delle risorse (in
particolare di quelle umane), di acquisizione di capacità di guida e
di valutazione di progetti sia locali che nazionali o internazionali,
con particolare riguardo alla partecipazione ai programmi comunitari
e a progetti integrati con il mondo economico e produttivo.
Proposta
Tutti i finanziamenti corrispondenti alle Azioni 1, 3 e 4 dovrebbero
venir erogati attraverso contratti, con modulistica, tipo. di
gestione e rendicontazione mutuate da quelle dei contratti di
ricerca CE.
Appare indispensabile pertanto:
conseguire una elevata professionalità degli amministratori
operanti presso i singoli Atenei e stimolare la collaborazione tra
responsabili amministrativi e responsabili scientifici dei progetti
di ricerca, sia nella fase di progettazione delle proposte di
ricerca, sia nelle fasi di gestione e di rendicontazione
rendere più agevole e certa l'applicazione della norma
amministrativa che consente di modulare la consistenza numerica dei
gruppi di ricerca universitaria attraverso la stipula di contratti
di lavoro a termine con collaboratori esterni.
migliorare la competitività degli Atenei in ambito comunitario.
Riforma Dottorato di Ricerca
Si ricorda che i dottorandi costituiscono un insostituibile
patrimonio di competenze, e consentono la modulazione dei gruppi di
ricerca universitari secondo necessità. senza dover ricorrere a
personale strutturato permanentemente.
I Dottorati di ricerca stanno addestrando, tramite l'attività di
ricerca , ogni anno, giovani laureati. Circa il 20% di coloro che
conseguono il titolo di Dottore di ricerca viene assorbito in ambito
accademico e da parte di Enti di ricerca finanziati dallo Stato.
L'impiego del restante 80% da parte del settore industriale e dei
servizi non è adeguato, né in termini di mansioni, né in termini di
retribuzioni.
D'altra parte, il programma di formazione dei dottorandi è spesso non
rispondente alle esigenze di mercato.
Tenuto conto che in molteplici sedi istituzionali è in corso
l'elaborazione di nuove proposte sul riordino dei Dottorati di
ricerca. si ritiene opportuno manifestare i seguenti suggerimenti
operativi.
In via preliminare, si ravvisa che la ristrutturazione abbia come
elemento fondamentale il riconoscimento della autonomia dei singoli
Atenei nei confronti della gestione dei Dottorati
Tale autonomia dovrebbe includere:
la partecipazione attiva delle industrie ai Collegi dei Dottorati,
al fine di individuare opportuni i programmi di formazione,
favorire il successivo inserimento dei dottori di ricerca nel mondo
del lavoro e valorizzarne il patrimonio professionale, invece di
disperderlo;
la possibilità per le borse Istituite con finanziamento proveniente
da Enti esterni, di specificare gli indirizzi di ricerca oggetto
dell'atto convenzionale relativo;
un maggior coinvolgimento di Enti esterni anche attraverso
l'utilizzo di contratti di formazione-lavoro per giovani che
frequentano il dottorato su attività tematiche, in alternativa
all'erogazione delta borsa di dottorato;
standard minimi di riferimento a livello nazionale a cui adeguare i
curricula dei singoli Atenei (oltre all'attività di ricerca guidata
dal dottorando che deve sempre essere quella prevalente e autonoma
per ciascuna sede), facendo riferimento a quelli delle migliori
Università europee e americane e prevedere un sistema di crediti,
che quantifichi la frequenza dei dottorandi a specifici corsi
avanzati e rendere più rigorosa sia l'ammissione agli anni
successivi, sia l'esame finale;
diffusione dei risultati delle ricerche e delle figure
professionali dei dottori di ricerca in ambito industriale,
interpretando i cicli di dottorato come un terzo livello di
formazione universitaria attuato attraverso la ricerca;
promozione del riconoscimento delle attività di dottorato a livello
comunitario (Eurodottorati);
svolgimento dell'esame finale presso le sedi universitarie, con
commissioni integrate da esperti nazionali ed internazionali ,
anche provenienti da ambito esterno a quello accademico.
Brevetti e creazione di piccole imprese "Hi-Tec"
Premessa
La gestione del patrimonio di nuove conoscenze è stata
tradizionalmente riferita all'acquisizione di brevetti. Su questo
tema si sono consolidate opinioni divergenti anche in relazione
all'alto costo del processo di brevettazione e alle incertezze
connesse alla reale capacità di sfruttamento. Sono state prospettate
altre utilizzazioni ad esempio attraverso lo sviluppo di una maggiore
capacità di collegamento strutturato con il mondo produttivo gestito
da uffici ad hoc presenti in singoli Atenei e facenti capo a figure
tipo "industriai liason officers".
Proposta
Per quanto si riferisce ai brevetti sarebbe auspicabile una legge
semplice e innovativo che consenta agli Atenei di incentivare i
propri ricercatori a conseguire brevetti, prevedendo una cospicua
compartecipazione agli utili da parte degli inventori.
I proventi derivanti dall'eventuale sfruttamento economico del
brevetto potrebbero venir assegnati per un terzo al
Dipartimento/istituto di afferenza dell'inventore, per un terzo
all'Amministrazione centrale, per un terzo allo stesso inventore a
titolo di equo premio ai sensi dell'art. 23 co. Il dei R.D. 29
giugno 1939, n. 1127 sui brevetti per invenzioni industriali e
dell'art. 34 del T.U. 10 gennaio 1957, n. 3 sugli impiegati civili
dello Stato. I costi potrebbero essere a carico del
Dipartimento/istituto interessato.
Resta inteso che occorre anche definire le regole per quanto si
riferisce a brevetti che scaturiscono dall'attività di ricerca conto
terzi.
Nell'ambito di un diverso collegamento tra nuova conoscenza e mondo
produttivo si dovrebbero individuare azioni innovativi tese alla
creazione di piccole imprese (spin-off) ad alto contenuto
tecnologico, che dovrebbero operare in stretta sinergia con le
strutture di ricerca universitarie.
Diffusione della Informazione sulle fonti di finanziamento
Il MURST si deve dotare di un efficace sistema informativo, in
collaborazione con l'APRE, per una rapida e automatica diffusione,
presso gli Atenei delle informazioni concernenti sia i disposti di
legge nazionali, sia le azioni promosse da qualsiasi Ente (ivi
incluso la CE), concernenti i finanziamento della ricerca a cui
possono accedere i ricercatori universitari.
Infrastruttura telematica di ricerca
Premessa
E' essenziale che il MURST garantisca il mantenimento e lo sviluppo
dell'infrastruttura telematica di ricerca, da usarsi anche ai fini
del punto 9 (rete GARR).
Proposta
Si raccomanda che il MURST eroghi ogni anno fondi per il
finanziamento delle spese sostenute dagli Atenei per accedere alla
infrastruttura telematica di ricerca (rete GARR). Ovviamente le
spese di sviluppo e adeguamento tecnologico della infrastruttura
dovrebbero essere a carico del MURST, a livello centrale.
Borse di ricerca per stranieri
Premessa
Alla crescita della ricerca internazionale ha sempre contribuito, sia
in termini quantitativi che qualitativi, l'apporto di laureati o
dottori di ricerca provenienti da paesi emergenti. Ciò è stato reso
possibile dalla disponibilità, presso laboratori qualificati, di
borse di ricerca individuali, da attribuirsi localmente, per il
periodo di un anno, rinnovabile per un secondo anno, a candidati
provenienti da paesi emergenti.
Il vantaggio è quello di accrescere il personale addetto alla
ricerca, e favorire una promozione del sistema Italia attraverso i
giovani borsisti, allorché ritornano nel paese di origine.
Considerazioni analoghe valgono per i borsisti provenienti dagli
Stati membri della Unione Europea.
Proposta
Il MURST dovrebbe assegnare ai singoli Atenei una quota di
finanziamento ad hoc, nell'ambito di progetti di cooperazione
internazionale. Il finanziamento potrebbe gravare al 50% sul MURST e
al 50% sul Ministero Affari Esteri.
Per le regole di erogazione e gestione delle borse si suggerisce di
tener conto dello schema della Commissione Europea per le borse di
ricerca individuali del programma Training and Mobility of
Researchers, valutando l'esperienza maturata in proposito.
Si raccomanda, inoltre, per quel che riguarda i borsisti europei, una
revisione delle attuali normative al fine di equiparare le borse di
ricerca per stranieri erogate dalla Commissione Europea alle borse
istituzionali erogate dallo Stato italiano.
Contratti a termine di tecnici e laureati su fondi di ricerca
Si raccomanda l'urgente predisposizione di un disegno legislativo che
conferisca, in modo certo, la capacità alle Università di
assumere su fondi di ricerca mediante contratto a termine,
personale tecnico-laureato come già avviene in altre amministrazioni
o Enti pubblici. Si sottolinea il valore strategico di tale
provvedimento che consentirebbe:
a)
l'addestramento di giovani alla ricerca
b)
una maggiore competitività della ricerca universitaria con adeguamento ai sistemi di ricerca internazionali
c)
la capacità di assumere contratti di ricerca senza gravare esclusivamente sul personale strutturato già largamente impegnato e insufficiente
Azioni di coordinamento e di vigilanza
Si ravvisa la necessità che il MURST attui l'azione di coordinamento
già prevista dall'art. 3 L.168/89:
Titolo I
ISTITUZIONE E FUNZIONI DEL MINISTERO
Art. 3
Programmazione e coordinamento della ricerca
1.
Il Ministro è membro permanente del CIPE, del Comitato
interministeriale per il coordinamento della politica industriale
(CIPI) e del Comitato interministeriale per la politica economica
estera (CIPES).
2.
Il CIPE, su proposta del Ministro:
a) indica le linee generali ed i criteri per la elaborazione della programmazione pluriennale degli interventi dello Stato destinati allo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica di interesse nazionale, anche in sede internazionale;
b) adotta deliberazioni per la coordinata utilizzazione delle risorse finanziarie destinate alla
ricerca scientifica e tecnologica assegnate dalla legge di approvazione del bilancio
dello Stato alle diverse amministrazioni o direttamente agli enti
e istituzioni di ricerca ad esse afferenti;
c) indica le linee generali per la definizione dei programmi coordinati di ricerca di cui al comma 3.
3.
Il Ministro, d'intesa con le altre amministrazioni dello Stato,
con le Università e con gli enti interessati, definisce, sentito
il CNST, iniziative di ricerca di comune interesse e ne promuove
la coordinata attuazione. A tal fine il Ministro conclude
specifici accordi, con i quali sono definiti i programmi, con
l'indicazione dei relativi obiettivi, i tempi di attuazione, il
reperimento delle risorse finanziarie e le modalità di
finanziamento.
4.
Le norme relative alle procedure di formazione degli
accordi, alla loro applicazione, nonché agli strumenti
amministrativi e contabili sono fissate con decreto del Ministro
dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, emanato
di concerto con il Ministro del Tesoro, anche in deroga alle norme
dell'ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici.
In particolare, il MURST dovrebbe promuovere il coordinamento dei
fondi destinati alla ricerca e formazione da parte di altri Ministeri
ed Enfi, anche attraverso l'attivazione di accordi di programma che
coinvolgano le Università e gli altri Enti di ricerca.
L'operatività delle Università nel campo della ricerca scientifica e
tecnologica è oggi seriamente limitata da una serie di norme
legislative (per esempio riguardanti gli stabulari, l'uso di
organismi trasformati, lo smaltimento di rifiuti radioattivi
inquinanti, norme di sicurezza in generale, ecc.) che, seppure
necessarie, sono state formulate in modo burocratico senza tener
conto della realtà e necessità della ricerca. Si invita pertanto il
MURST a vigilare in fase legislativa, attraverso un maggior
approfondimento tecnico che si avvalga anche della consulenza
CRUI.
Proposte che consentirebbero una più diretta partecipazione delle Università nell'ambito degli interventi sulla R.A. (Ricerca di sviluppo e Ricerca industriale)
Proposta 1
Modificare il punto alla lettera f) art. 2 della legge 46/82 nel
seguente modo: "Consorzi o società consortili tra imprese industriali
e enti pubblici ivi comprese le Università e le Istituzioni di
Ricerca".
Proposta 2
Modificare l'art. 91 bis della legge 382/80 (Partecipazione a
consorzi e a società di ricerca) in modo da consentire che:
1 .
la collaborazione ex Legge 46/82 sulla ricerca possa prevedere non solo l'attuale forma del Consorzio a costo zero per
l'Università, ma anche la forma della Società consortile con
conseguente possibilità per l'Università di partecipare al
capitale sociale (come già previsto nelle collaborazioni con le
piccole imprese ex Legge 317/91);
2.
negli anzidetti Consorzi o Società consortili deve essere consentita la partecipazione anche delle Associazioni imprenditoriali e delle Società di servizi, eliminando l'attuale vincolo che ammette solo imprese di produzione.
Proposta 3
Anche sulla base di una dichiarata disponibilità da parte del MURST,
occorre definire sulla base dell'art. 4 della predetta legge 46/1982, un albo di laboratori universitari (Istituti, Dipartimenti e altri) altamente qualificati e autorizzati dallo stesso Ministero per lo svolgimento di ricerche di interesse della MPI (finanziate sul
Fondo speciale per la ricerca applicata) nonché per il trasferimento
delle conoscenze e innovazioni scientifiche alle stesse aziende.
Inoltre sulla base dell'art. 3 della stessa legge costituire presso
singoli Atenei, Uffici sostenuti da finanziamenti MURST quali
strutture di trasferimento tecnologico, come sopra menzionato, con il
compito di raccordare Università-Impresa attraverso la domanda e
l'offerta di conoscenza finalizzate all'attivazione di progetti
riferiti alle azioni sopra considerate.
Ricerca Industriale
Allegato 2
FONDO SPECIALE PER LA RICERCA DI SVILUPPO E LA
RICERCA INDUSTRIALE (RICERCA APPLICATA)
Sul problema della Ricerca di Sviluppo e Industriale, indicata
tradizionalmente come Ricerca Applicata, si ricorda che essa è
regolata dalla Legge n. 46/82 che prevede i seguenti strumenti
operativi cosi come risulta da un estratto della Relazione IMI sul
Fondo Ricerca Applicata.
Non sono compresi gli interventi operati dall'istituto Mobiliare
Italiano S.p.A. a valere sulla legge 346/1988 in quanto realizzati
con mezzi finanziari reperiti dall'IMI sul mercato e agevolati con
assegnazioni specifiche di contributi in conto interessi, al di fuori
di quelle relative al Fondo Ricerca Applicata. Quest'ultimo opera
attraverso la seguente gamma di strumenti: * Progetti autonomamente presentati dalle Imprese (legge
461/1982)
Il finanziamento di progetti autonomamente presentati all'IMI dalle
imprese viene concesso a fronte di costi da sostenere per lo
svolgimento di progetti di ricerca applicata, eventualmente anche
estesi alla realizzazione di impianti pilota o di impianti
sperimentali su scala semindustriale, finalizzati a ottenere nuovi
prodotti ovvero a realizzare nuovi processi, migliorando
significativamente prodotti e/o processi esistenti. Il Fondo
interviene con crediti agevolati e contributi nella spesa, questi
ultimi sono concessi ai progetti che presentano caratteristiche di
particolare rilevanza tecnologica e di elevato rischio
industriale; * Progetti di formazione Professionale (legge 67/1988)
I soggetti previsti dalla legge 67/1988 possono ottenere contributi
nella spesa a fronte di costi da sostenere per attività di formazione
professionale di ricercatori e tecnici di ricerca di età inferiore ai
32 anni con l'obiettivo di preparare risorse umane altamente
qualificate nella ricerca e sviluppo. La formazione deve essere
attuata con il concorso di strutture universitarie o post-
universitarie delle società di ricerca costituite con il Fondo
Ricerca Applicata; * Progetti Eureka (legge 22/1987)
Le categorie di imprese ed operatori economici previste dalla legge
22/1987 possono ottenere contributi nella spesa a fronte di costi da
sostenere per la partecipazione ad iniziative di cooperazione
internazionale e comunitaria nel settore della ricerca applicata con
finalità esclusivamente pacifiche, già approvate nelle sedi
competenti. Le domande di intervento devono essere presentate al
Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica
(MURST); * Contributi a Piccole e Medie Imprese (legge 46/1982, art.
4)
Le piccole e medie imprese (PMI) industriali, definire nell'allegato
1 punto 1 del decreto MICA del 22.3.1994 che commissionano ricerche a
laboratori iscritti in un apposito albo del MURST possono ottenere un
contributo a fronte dei costi sostenuti. La richiesta deve essere
presentata all'IMI. Le attività agevolate possono riguardare sia
ricerche di carattere applicativo sia trasferimenti di conoscenze e
innovazioni;
* Programmi Nazionali di Ricerca (legge 46/1982, art.
10)
L'art. 10 della legge 46/1982, di cui ci si avvarrà per la
realizzazione della rete di parchi scientifici e tecnologici (PST)
nel Mezzogiorno, prevede il finanziamento, attraverso lo strumento
del contratto, di progetti di valorizzazione della ricerca e relativa
formazione professionale proposti, da amministrazioni pubbliche anche
regionali, imprese, enti di ricerca ed enti pubblici economici. Esso
configura una commessa pubblica proposta dai suddetti soggetti la cui
esecuzione è affidata ad organismi che abbiano i requisiti giuridici
previsti dall'art. 2 della suddetta legge. Le modalità di attuazione
sono quelle dei Programmi Nazionali di Ricerca. * Partecipazioni al capitale di società di ricerca
L'IMI, in qualità di gestore del Fondo Ricerca Applicata, può
partecipare, con risorse del Fondo stesso e quote di maggioranza
relativa, al capitale di società di ricerca costituire per attuare
progetti che rivestono interesse di carattere nazionale o riguardano
interi comparti o sono finalizzati alla promozione ed al
trasferimento dell'innovazione in settori di rilevante interesse
economico e sociale.
Si ricorda che i beneficiari degli interventi del Fondo R.A. sono i
seguenti soggetti:
a) imprese industriali;
b) consorzi tra le imprese industriali;
c) enti pubblici economici che svolgono attività produttiva;
d) società di ricerca costituite con i mezzi del fondo tra i soggetti delle lettere a), b), c) ed e), nonché fra le società finanziarie di controllo e di gestione di imprese industriali;
e) centri di ricerca industriale con personalità giuridica autonoma, promossi dai soggetti di cui alle lettere a), b) e c), nonché dalle società finanziarie di controllo e di gestione di imprese industriali;
f) consorzi tra imprese industriali ed enti pubblici.
Il fondo R.A. finanzia i seguenti tipi di attività:
1. progetti di ricerca applicata definiti autonomamente e realizzati dai soggetti di cui al precedente 1° comma;
2. programmi nazionali di ricerca finalizzati allo sviluppo di tecnologie fortemente innovativi e strategiche suscettibili di traduzione industriale nel medio periodo;
3. le iniziative per il trasferimento alle piccole e medie imprese delle conoscenze e delle innovazioni tecnologiche nazionali;
4. i contratti di ricerca che pubbliche amministrazioni, anche regionali, propongono per la realizzazione da parte dei soggetti di cui ai precedente lo comma.
La partecipazione degli enti scientifici di ricerca e sperimentazione
ai consorzi di cui alla lettera f) del precedente 1 comma è
deliberata dall'ente pubblico di ricerca ed approvata dal Ministro
vigilante sentito il parere del Ministro del Tesoro e del Ministro
per il coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e
tecnologica.
Istituzioni Nazionali e Parchi Scientifici
Allegato 3
ISTITUTI NAZIONALI
Si ricorda che la ricerca in alcune aree scientifiche è coordinata in
Istituti Nazionali e che alla realizzazione di un analogo
coordinamento si orienta il CNR attraverso l'accorpamento tematico
di propri Istituti e Centri.
La creazione di una rete di Istituti Nazionali coinvolgenti aree
disciplinari non presenti negli Istituti già costituiti sarà oggetto
di valutazione da parte del CNST.
La presenza di Consorzi Interuniversitari che già costituisce di
fatto una rete di ricerca all'interno delle varie aree disciplinari
potrebbe essere un elemento di indirizzo alle scelte politiche che
verranno adottate.
Va sottolineata la rilevanza strategica del problema e degli
orientamenti che verranno assunti per gli ovvi riflessi che essi
avranno sulle linee di finanziamento e coordinamento della ricerca
universitaria.
Su questo problema si ritiene necessario e urgente che la Conferenza
esprima un proprio parere e una propria valutazione, sottolineando
che il potenziale interesse di queste iniziative risiede
nell'inserimento delle attività di ricerca degli Istituti anche
presso strutture universitarie (modelli INFN).
Allegato 4
PARCHI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
L'opportunità di creare una rete di Parchi, (da Parchi a rete
scientifica), quale duttile strumento di attuazione della politica di
innovazione tecnologica e produttiva e quindi catalizzatore di nuova
imprenditorialità, occupazione e sviluppo socio-economico del
territorio è oggetto di dibattito nel nostro Paese anche con
riferimento alle esperienze di altre Nazioni in questo settore. Il
primo intervento del MURST ha portato nei 1994, alla creazione di 13
Parchi nel sud con un investimento programmato di circa 400 miliardi
Come già riferito in allegato 1 "Fondo speciale per la Ricerca di
Sviluppo e la Ricerca Industriale (Ricerca Applicata)" si è
prospettato l'utilizzo dell'art. 10 della legge 46/1982 per il
finanziamento e la realizzazione della rete dei Parchi nel
Mezzogiorno.
Lo stesso articolo potrebbe essere utilizzato quale strumento
legislativo per il finanziamento di una rete di Parchi al Centro-
Nord.
Il MURST ha istituito una Commissione Nazionale per la istituzione
dei Parchi Scientifici e Tecnologici.
Una valutazione su questo tema anche se istituzionalmente non di
competenza della CRUI, potrebbe essere opportuna anche in riferimento
alla proposta di modifica dell'art. 91 bis della 382 che consenta
all'Università di partecipare a Società Consortili per la istituzione
e gestione di Parchi anche attraverso quote di capitale sociale.