DOCUMENTO SUL RIEQUILIBRIO
Approvato all'unanimità dall'Assemblea Generale della CRUI
Roma, 23 luglio 1998
Il triennio di applicazione dei criteri di riequilibrio definiti dalla prima formulazione da parte della Commissione per la Spesa Pubblica ha costituito un importante elemento per la presa di coscienza, da parte del sistema universitario, degli squilibri strutturali esistenti al proprio interno e della necessità di commisurare le spese agli obiettivi secondo un qualche tipo di standard nazionali.
Gli interventi di riequilibrio praticati fino al 1997 mediante il prelievo di una percentuale crescente (il 7% nel 1997) dal FFO di ciascuna Università e la ripartizione secondo un certo algoritmo si sono rivelati invece insoddisfacenti perché la stima dei costi standard per Ateneo avveniva con una formula statistica con parametri empirici di fitting non corrispondenti ai reali fattori di costo e quindi dava luogo, specie nei casi limite, a valutazioni improprie.
Mentre quindi l'Assemblea valuta positivamente l'impegno ministeriale ad aver portato concretamente la questione del riequilibrio all'attenzione del sistema universitario, ritiene che sia necessario un diverso e più incisivo metodo politico e tecnico di approccio al problema.
Lo squilibrio del sistema universitario rispetto alla ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) del resto permane. Si è infatti evidenziato come nel nostro sistema universitario esistano, accanto a fenomeni fisiologici di diversa distribuzione delle risorse legati a diverse evoluzioni storiche e spesso legittimi alla luce del livello dei servizi offerti, situazioni di sottofinanziamento macroscopico così evidenti da non richiedere complesse analisi statistiche e rilevabili, ad esempio, dal semplice raffronto del numero di studenti per docente per singolo settore disciplinare. Lo squilibrio macrocopico così individuale riguarda poche sedi (circa dieci). Obiettivo di una reale politica di riequilibrio deve essere il riportare prioritariamente questi casi di sottofinanziamento macroscopico in una fascia di "squilibrio accettabile" in termini di costi standard. Una volta raggiunta una sostanziale omogeneità delle condizioni di partenza, sarà possibile utilizzare strumenti di ridistribuzione più sofisticati, rivolti prevalentemente ad incentivare il raggiungimento di risultati.
Sulla base delle osservazioni precedenti, l'Assemblea della CRUI chiede al Ministro di far propri i seguenti princìpi guida nella politica di riequilibrio futura, a partire dal corrente anno:
Il riequilibrio di base non può essere sovrapposto ad elementi di premio o incentivazione legati ai risultati, specie se basati su parametri di tentativo suscettibili di effetti distorsivi, in quanto la politica premiale si deve innestare su di un sistema sostanzialmente equilibrato per non correre il rischio di amplificare anziché ridurre le differenze di dotazioni finanziarie.
Una energica azione di riequilibrio può e deve essere intrapresa in questo momento, dato che oggi il sistema universitario ha accettato la logica del riequilibrio ed è maturo per una più consapevole gestione delle risorse. La graduale introduzione di criteri di incentivazione potrà sovrapporsi nel tempo al riequilibrio macroscopico, per sostituire i meccanismi allo scadere del triennio di rientro di tutte le sedi universitarie in una fascia di costi standard accettabili.
È ineludibile la richiesta di destinare risorse specifiche al riequilibrio macroscopico per almeno un triennio. Una sia pur limitata assegnazione annuale consolidabile, comunque di non meno di 100 miliardi, purché suddivisa tra le sole sedi macroscopicamente sottofinanziate avrebbe un'efficacia molto maggiore dell'attuale ridistribuzione tra tutte le sedi di una non trascurabile aliquota del finanziamento ministeriale con i relativi disagi e ritardi. L'individuazione delle sedi al disotto di una fascia accettabile di finanziamento e dell'entità dello squilibrio macroscopico può essere agevolmente effettuata sulla base di costi standard reali per area disciplinare (tra cui è fondamentale quello della docenza), senza dimenticare i costi maggiori sopportatati dagli atenei con policlinici a gestione diretta, da stabilire con opportuna procedura.
Accanto al riequilibrio macroscopico, che impone tempi rapidi, l'altrettanto necessario riequilibrio completo deve essere attuato con lenta gradualità per evitare distorte e irrecuperabili carenze di finanziamenti in un sistema già drasticamente sottofinanziato.
La CRUI, avendo ricevuto solo molto recentemente il complesso documento su "Il riparto della quota di riequilibrio" elaborato dall'Osservatorio, si riserva di esprimere in seguito il proprio parere nel dettaglio tecnico della proposta stessa.