DOCUMENTO APPROVATO DALL'ASSEMBLEA GENERALE DELLA CRUI
Udine, 19 febbraio 1998

Il D.DL. di delega al Governo per la razionalizzazione del S.S.N. toccherà ovviamente argomenti che riguardano i rapporti fra Università e tale Sistema. Per tale motivo è indispensabile che per tutti questi argomenti ci sia una concertazione fra i due Ministeri interessati. Questo anche per procedere a modificare l'assetto strutturale delle Facoltà di Medicina, correlato all'assistenza, secondo i principi e le necessità sottoelencati.

Ai professori e ricercatori delle Facoltà di Medicina che devono svolgere attività assistenziale, per adempiere ai compiti istituzionali, questa deve essere loro assicurata e svolta in misura e con organizzazione coerente con il principio che essa è strumento per le attività didattiche e scientifiche e ad esse inscindibilmente legata: e quindi funzionale alla programmazione didattico-scientifica delle Facoltà di Medicina.

Le strutture assistenziali in cui operano i professori e i ricercatori delle Facoltà di Medicina devono essere configurate in Aziende speciali con personalità giuridica pubblica, i cui obiettivi siano coerenti con i fini istituzionali delle Facoltà di Medicina e quindi consentano l'espletamento delle attività assistenziali funzionali a tali fini. Per tali Aziende il direttore generale deve essere nominato di concerto tra Università e Regione su proposta dell'Università; deve essere previsto un Consiglio di Amministrazione, con composizione correlata agli apporti patrimoniali di Università e Regione, che deve comunque prevedere la presenza almeno paritetica di membri universitari; un comitato tecnico-scientifico universitario deve infine vigilare che la conduzione dell'Azienda sia coerente con gli obiettivi della programmazione della Facoltà.

Il modello organizzativo funzionale dell'Azienda deve essere il dipartimento. Il dipartimento assistenziale aziendale a direzione universitaria a regime dovrebbe coincidere con il (o essere parte del) dipartimento universitario, pur nel quadro di distinti assetti statutari. Il dipartimento aziendale deve essere inteso come una aggregazione di competenze finalizzate all'erogazione di prestazioni assistenziali funzionali allo svolgimento delle attività di formazione e di ricerca. Le competenze devono essere aggregate in modo unitario con individuazione di settori funzionali professionali omogenei, ma senza autonomia gestionale.

L'impegno assistenziale di ciascun professore e ricercatore deve identificarsi con la responsabilità assistenziale sui casi a lui afferenti. L'accesso alle attività assistenziali deve essere garantito a ciascun professore e ricercatore, secondo un regolamento approvato dal dipartimento aziendale d'intesa con il Direttore generale, assicurando le articolazioni funzionali necessarie all'organizzazione delle diverse attività assistenziali. La gestione organizzativa dei dipartimenti aziendali a direzione universitaria deve essere affidata a professori della Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Il finanziamento delle aziende deve essere rappresentato dal pagamento da parte delle Regioni delle prestazioni erogate, senza detrazioni correlate alla retribuzione stipendiale da parte del MURST del personale universitario; dal finanziamento aggiuntivo per la copertura dei maggiori costi delle attività assistenziali legati alla formazione e alla ricerca; da ulteriori finanziamenti previsti nel fondo sanitario nazionale in relazione agli apporti patrimoniali delle Università, da devolvere ad esse.

L'impegno assistenziale del professore e ricercatore si svolge in diverso rispetto a quello della dirigenza sanitaria del S.S.N. ed esclude quindi qualsiasi equiparazione con tali figure. L'integrazione stipendiale, dovuta al maggiore impegno di lavoro e alle responsabilità aggiuntive, deve essere a carico dell'Azienda e dovrebbe articolarsi in due quote: una fissa, rapportata alla stipendio tabellare universitario, ed una di risultato, intendendo per risultato quello complessivo delle attività didattiche, scientifiche e assistenziali.